Settimana 180
Dal 05/11/2000 al 11/11/2000
Domenica
Tempo brutto, piove. Il vento da SudEst ci regala una bella navigazione di bolina larga e ci spinge fino a Mahe.
Intanto si fa strada l’idea di lasciare la barca qui e tornare a lavorare in Italia. Ci penseremo
Quando arriviamo allo yacht Club il nostro amico Matteo, appena arrivato dall’italia è li che ci aspetta.
Lunedi
Accompagnamo all’aeroporto Stefano, Barbara e Lorenzo. Il dilemma è quello di lasciare la nostra fedele barca a vela Walkabout per un periodo e tornare in Italia a lavorare ad un nuovo progetto informatico.
Nel pomeriggio iniziamo la ricerca di un cantiere che possa ospitare la nostra barca a vela. Riceviamo solo risposte negative “non abbiamo posto!”
Martedi
Proseguono le indagini per lasciare la barca. Non trovando posto in secca in un cantiere l’alternativa è lasciarla in acqua parliamo con il capitano del porto per un consiglio. “Dovete pagare 50 Rupie al giorno e assumere un guardiano” ci dice. Decisamente poco incoraggiante! Passiamo anche alla dogana. Per loro nessun problema basta fare una dichiarazione. L’ufficiale della guardia costiera ci rimanda al suo superiore e scherzando (forse) ci chiede se la potrà usare. Valutiamo anche di spedire la barca a vela su una nave. Il costo è 8000$ più costi di assicurazione, invaso e gru. Una cifra troppo alta. Ultima tappa della nostra ricerca una agenzia per sapere il costo del biglietto aereo. Anche questo molto alto. Il nostro pellegrinaggio non ha dato buoni frutti.
Mercoledi
Ultimi acquisti, 4 chiacchiere con l’armatore italiano di Tranquillo, una barca a motore che vive in Kenya e fa le vacanze alle Seychelles da 30 anni. Ci regala informazioni preziose e noi in cambio rispondiamo alle sue curiosità sul nostro modi di vivere.
Nel contatto radio anticipiamo a casa l’idea di lasciare la barca e tornare in Italia. La mamma di Annalisa si commuove. Speriamo di non deluderla, per il momento lasciare la barca a vela qui sembra complicato. La tecnica di Lorenzo è sempre stata questa comunicare a tutti anche prima di essere certi della cosa e fare di tutto per mantenere le aspettative.
Navigazione piacevole sotto un bel sole con un insolito vento da Nord-Ovest
Giovedi
Praslin
Sole splendido, vento insolito da nord-nord-ovest. Sole mare, bagni nuotate nelle acque cristalline delle acque di Praslin. Al termine di una giornata di mare andiamo alla ricerca di un telefono per chiamare il Maggiore della guardia costiera che doveva darci informazioni su come lasciare la barca alle Seychelles. Ci dice che vuole parlarci personalmente. “Accidenti ci tiene sulle spine!” Abbiamo perso un sacco di tempo e non abbiamo la risposta. Per trovare il telefono siamo arrivati sino a Côte D’Or, all’andata avevamo trovato un passaggio su un camioncino, ma al ritorno aspettiamo un infinità di tempo per aspettare l’autobus.
Giovedi
Il vento da Nord Ovest si è rafforzato e così anche l’onda che ci ha tenuto svegli tutta notte. Dopo tre giorni di vento da nord ovest possiamo affermare che il monsone è cambiato. “Dobbiamo cercare un ancoraggio più confortevole”. Ci ancoriamo a Nord dell’isoletta di Chauve-Souris. Questa isoletta e quella poco distante S.Pierre sono fantastiche sembrano messe lì da un artista. Passiamo la giornata qui. E per il lavoretto giornaliero aggiustiamo la cerniera del boccaporto di prua.
Per la notte ci spostiamo a nord di Round Island. Difficile trovare un ancoraggio tranquillo. Il vento da nordovest ha già formato un po’ d’onda mentre lo swell da Sud Est non si è ancora quietato. Abbiamo un unico vicino di barca si chiama Panayotis un grosso catamarano. Sbarcano 4 uomini che ci fanno visita. “Roma?” ci chiedono. “No Rimini” rispondiamo e ci sentiamo in obbligo di spiegare che RM nella targa della barca significa Rimini non Roma. La targa nautica di Roma è ROMA. Ci invitano a bere qualcosa sul loro appartamento galleggiante. Accettiamo l’invito dato che il nostro pozzetto rispetto al loro non regge il paragone in termini di dimensioni. L’equipaggio del catamarano a vela è composto da 4 italiani che si sono trasferiti qui alle Seychelles da diversi anni. Paolo, l’armatore del catamarano è arrivato qui in barca come noi e non senza nostalgia si confronta con noi sui posti visitati. Stefano, il fratello ha messo in piedi una fabbrica di gelati. Un altro con l’inflessione romana ha fondato l’associazione Italia-Seychelles. Chiediamo anche consiglio su come potere lasciare la barca a questi nuovi 4 amici che amano così tanto queste stupende isole.
Sabato
S.Anna
Da dietro Round Island ci spostiamo all’interno della baia di S.Anna. Giriamo attorno all’isoletta poi costeggiamo il reef per imboccare il passaggio di ingresso contrassegnato da due boe quella rossa e quella verde. Arriviamo all’ancoraggio. Rimaniamo delusi, entra lo swell da Sud Est però da qui Matteo riesce a prendere l’autobus per raggiungere la spettacolare Valle dei cocchi di mare.
Il pomeriggio piove così dopo aver fatto la lista dei lavori che dovremmo fare per lasciare la barca ci mettiamo a ragionare su come potrebbe essere strutturato il nuovo progetto su cui dovremmo andare a lavorare in Italia. Il vento oggi fa come vuole è da sud.
Si sente musica proveniente da terra “Ehi si balla sulla spiaggia”. “Non c’è bisogno di andare a terra per ballare” dice Matteo con sarcasmo. In effetti in barca si rolla fastidiosamente e per giunta piove