Settimana 166
dal 30/07/00 al 05/08/00
Domenica
Nostalgia di casa a Mayotte
Con grande nostalgia di casa fissiamo un appuntamento telefonico per chiacchierare un po’ con i nostri genitori senza preoccuparci del costo esagerato della scheda telefonica. Invece del solito “Noi stiamo bene e voi?” e la risposta dall’altro capo della cornetta “Anche noi tutto bene” chiediamo notizie anche stupide, ma che fanno sentire meno lontani. Dopo 3 minuti però un Bip tronca la comunicazione lasciandoci con la malinconia.
La sera siamo inviti a cena da Michel e Anita sulla loro barca a vela. Anita vuole dimostrare di aver appreso la lezione di cucina italiana che le abbiamo impartito in Madagascar preparando i ravioli. La sfoglia le riesce bene, ma poi utilizza un sugo piuttosto liquido come ripieno ed è solo grazie al caldo che aveva seccato la sfoglia che non si spappola tutto. Poi utilizza lo stesso sugo anche come condimento. Il sapore non è male, ma nulla a che vedere con i veri ravioli. La compagnia è piacevole e passiamo una bella serata.
Lunedi
Difficile convivenza in barca
Mattina in barca e pomeriggio in paese per riempire le bombole di gas e cercare un internet caffè per il nostro collegamento con casa
In giro per il mondo in barca abbiamo sempre incontrato coppie affiatate, ma oggi quando siamo scesi a terra abbiamo dovuto schivare una coppia veramente odiosa. Non vanno d’accordo tra loro e scaricano su chi incontrano i loro problemi, problemi che a causa della stretta convivenza che la barca impone sono diventate delle vere ossessioni. Purtroppo non possiamo fare molto per aiutarli!
Martedi
Mattinata in barca.
Difficili condizioni meteo nel canale di mozambico
Pomeriggio Lorenzo va in paese per spedire le e-mail che abbiamo scritto in mattinata in un internet-caffe.
Passiamo una piacevolissima serata con David e Crissy della barca a vela Shady Lady e Ronad e Mercedes della barca Sara. Sara è appena arrivata dalle Seychelles. Hanno avuto vento molto forte anche negli ancoraggi ci raccontano che la traversata è stata un vero e proprio incubo. Decidiamo così di ritardare la nostra partenza per Le Seychelles.
Mercoledi
Il lavoro di oggi è smontare l’alternatore e sostituire i cuscinetti.
Vento forte da Sud cielo sereno
Riceviamo la visita dell’equipaggio di BeauSolei e ci scambiamo informazioni
Giovedi
Lorenzo passa quasi tutto il giorno a fare l’informatico su “Nome de Plume”. John il suo armatore ci ha aiutato con la riparazione dell’alternatore e ricambiamo il favore aiutandolo a sistemare i problemi con il computer. Annalisa rimane in barca e ospita la ragazza della coppia litigiosa che non vede l’ora di scappare dalla sua barca considerandola una prigione visti i cattivi rapporti con il marito
Venerdi
Ospedale di Mayotte
Le cure ospedaliere a Mayotte sono gratuite e ne vogliamo approfittare per un controllo ai denti. Alle 8 siamo siamo in fila con altre 10 persone davanti ad una grande porta con l’insegna “Dentist”. Inganniamo l’attesa osservando gli astanti tutti vestiti con quelli che probabilmente sono i loro abiti migliori. Le donne indossano sopra i vestiti un pareo avvolto intorno al corpo, un altro pareo è avvolto intorno al capo. Fanno sfoggio di orecchini e collane d’oro. Il benessere è anche visibile dalla grossa corporatura di molte di loro in gran contrasto con i corpi minuti delle donne del vicino Madagascar. Qui a Mayotte non soffrono la fame, hanno un ospedale funzionante e cure mediche gratuite, la mortalità infantile è bassa.
Un simpatico francese con capelli lunghi legati in una coda dietro la nuca e con camice bianco esamina la bocca di Annalisa “Tutto a posto” dice. Lorenzo invece deve tornare Lunedì per un piccola carie. Il dentista ha voglia di chiacchierare così gli chiediamo come si trova. Ci riferisce che il 98% della popolazione è Musulmana e la differenza culturale gli sta un pò stretta e pensa di ritornare a breve in Francia. Lasciamo la poltrona agli altri pazienti che incalzano
La giornata è uggiosa, pioviggina con vento da Nord Est, condizioni anomale in questa zona. Passiamo il pomeriggio su “Nome de plume”, la barca a vela dei nostri nuovi amici, ancora alle prese a sistemare il loro computer. Le condizioni del tempo non permettono molto altro che stare in barca.
La sera assaggiamo la coppa di zebù. “Pensavo molto peggio!” La carne, un filetto di carne di zebù l’avevamo acquistata in Madagascar. L’abbiamo lasciata ricoperta di sale una notte in una bacinella e poi l’abbiamo appesa al sole ricoperta di pepe e altro sale. Considerata la situazione l’esperimento è riuscito, una variante al pesce per stuzzichini.
Venerdi
Barca a vela si capovolta nell’Oceano Indiano
Oggi grandi pulizie, approfittando della lavatrice dello Yacht Club e della disponibilità di acqua. L’ approvvigionamento è sempre dispendioso in termini di tempo e fatica dobbiamo come al solito riempire i serbatoi utilizzando le taniche. Impieghiamo tutta la mattina
Allo Yacht Club, nel pomeriggio l’armatore di Sebu, una barca a vela in legno, ci racconta la sua brutta avventura. Lui e la moglie stavano navigando nell’oceano indiano quando un frangente li investe e la barca a vela si capovolta su se stessa facendo un giro di 360 gradi per ben 2 volte, ma raddrizzandosi. Il timone si rompe e la barca non governava più. Lui riporta ferite alle corpo e contusioni alle costole. La moglie più grave aveva un trauma cranico e perdeva sangue dalla bocca e dalle orecchie. Attivarono l’Epirb, il sistema di soccorso satellitare.
Il salvataggio
Vennero salvati da una nave che navigava nelle vicinanze che deviò la rotta per trarli in salvo. Feriti, spaventati privi di forze, abbandonarono la barca a vela senza fare quello che dovrebbe essere fatto: Affondare l’imbarcazione prima di abbandonarla in modo che rimanendo a galla non sia un pericolo per la navigazione.
Dopo diversi mesi, ritornati in patria, guariti nel fisico, ma con ancora il terribile ricordo della barca a vela che si capovolta in quella terribile notte ricevono una telefonata. E’ la guardia costiera delle Seychelles. La loro barca a vela era nel porto di Victoria. “Incredibile!” La barca a vela era stata avvistata da un pescatore. Salito a bordo aveva visto il sangue a terra e aveva pensato che fosse successo il peggio all’equipaggio. Il pescatore aveva subito allertato la guardia costiera e trainato la barca nel porto.
L’anziano armatore ci racconta orgoglioso la storia della sua barca, barca a vela che si capovolta per ben due volte si raddrizza e dopo mesi è giunta da sola alle Seychelles. Ce la indica ancorata in mezzo ad altre nell’ancoraggio e ci invita a visitarla. Con tristezza dice che la moglie sta bene, ma non ha più voluto mettere piede in barca ed è ancora traumatizzata dal ricordo.
La sera piccola festa su Arran, un catamarano. Una ventina di persone tutti equipaggi di barca a vela giramondo provenienti dai più svariati paesi. Una allegra combriccola che scambia informazioni, che scherza e che …. beve.