dal 14/12/97 al 20/12/97
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Traversata dell’Atlantico
Domenica
Come buttiamo la lenza becchiamo subito un dorado da 2 Kg, vogliamo un tonno, così ributtiamo la lenza e dopo meno di un’ora peschiamo un altro dorado. Il vento è da nord est sui 15 nodi e andiamo con genoa e randa al traverso facendo quasi sei nodi.
Lunedì
Questa notte invece di tenere accese le luci di via, che consumano 25 Watt, abbiamo deciso di tenere acceso il radar con l’allarme inserito. Non è regolare, ma tanto siamo in una zona di mare in cui non c’è nessuno e poi preferiamo vedere noi le navi piuttosto che essere visti. Inoltre in questo modo chi è di turno in pozzetto può permettersi di fare qualche dormitina con più tranquillità. Questa notte il vento è stato scarso, le vele sbattevano e si è dormito poco. La mattina Annalisa si sveglia con i piedi e le mani piene di bollicine bianche. Per radio troviamo Giuliano, il padre di Andrea del “Teresa B” che è medico e ci dice che possono essere o funghi o un’irritazione del fegato. Proviamo con una crema antimicotica.
Martedì
È un po’ presto, ma già non vediamo l’ora di arrivare. Prendiamo il Lariam, la pillola antimalarica, e immediatamente Lorenzo accusa un dolore al fegato e Annalisa si continua a riempire di bollicine. Giuriamo che non le prenderemo mai più, e leggendo le controindicazioni scopriamo che sono lunghissime e tra le altre può causare sia la nausea sia il mal di fegato, che le irritazioni cutanee. Verso sera peschiamo il dorado giornaliero. E’ un po’ nuvoloso, il vento è da nord est e viaggiamo a 5-6 nodi con il vento al traverso.
Mercoledì
Dopo aver chiesto consiglio in giro (per radio) abbiamo deciso di cambiare destinazione da Barbados a Martinica. Parliamo di nuovo con Giuliano e ci rassicura che l’eruzione fatta la sua “esplosione”, poi passa. Il vento ha girato a est è in poppa e filiamo a 7 nodi con il genoa e l’olimpico tangonati con tangone e boma. Poltriamo tutto il giorno, forse a causa degli effetti del Lariam o del violento rollio. Immancabile al tramonto il dorato quotidiano, questo è lungo 70 cm.
Giovedì
Annalisa è sempre più piena di bolle ed è costretta a stare in cuccetta per non esporsi al sole. E’ una giornataccia: per radio sentiamo che i nostri amici australiani Robert e Susanne del Caviar hanno disalberato e gli mancano ancora 500 miglia ad Antigua. Purtroppo il patarazzo (uno dei cavi di acciaio che sostiene l’albero) ha ceduto e hanno perso l’albero con tutte le vele. Comunque li sentiamo per radio e stanno bene. Il primo pensiero è quello di immedesimarsi nei loro panni e rabbrividiamo pensando ai nostri amici con la barca senza albero (che rolla terribilmente) a 500 miglia dall’arrivo. Poi passiamo mentalmente in rassegna tutti i controlli fatti prima di partire e speriamo che Franco Manzoli di Velscaf abbia lavorato bene. Anche se siamo con il vento in poppa mettiamo in forza le volanti, non si sa mai!
Venerdì
Passiamo il tempo a leggere e a fare i conti di quando arriveremo se manteniamo la media attuale. E’ una noia mortale, si rolla come i matti e a parte la pesca del dorado giornaliero e gli appuntamenti radio, non succede mai niente!
Sabato
Il vento è calato, facciamo sui 5 nodi, ma in compenso si sballotta meno. Per ingannare il tempo ascoltiamo per radio le stazioni nazionali come la BBC, RAI International, Radio Canada e ovunque si sente l’atmosfera natalizia. Ci viene un po’ di malinconia. Oggi fa caldo e l’aria è più umida e lontano si vedono i primi groppi che scaricano la pioggia in mare. Il vento gira a nord est e siamo costretti ad andare con randa e genoa.