Siamo a Nosy Komba. La grande tavolata di Stefano ospita diversi ragazzini che rendono la combriccola spensierata. In un angolo la piccola Lina.
“Mangia perchè i bambini dell’Africa muoiono di fame”, chi non se l’è sentito dire almeno una volta!. La mia risposta stupida “Perchè quello che mangio finisce nella pancia dei bambini affamati?” E’ guardando la piccola bimba che si avventa su un piatto di riso che penso a quella frase. Lina a due anni di età ha già sofferto i peggiori dolori della vita: la fame, l’abbandono, la malattia, la solitudine. La madre ha abbandonato la piccola al padre che a sua ha affidato lo scomodo fardello ad una coppia senza figli, ma che probabilmente stavano bene senza ragazzini da accudire. Ora Lina vive nella scuola del villaggio dove c’è sempre qualcuno che le soffia il naso o che la mette a dormire e che la porta a casa di Stefano per mangiare. Ma di certo non c’è nessuno che le faccia da madre o da padre. Triste pensare che è tra le più fortunate perché ha un pasto caldo quando ha fame e un tetto sopra la testa. Dove i bambini muoiono di fame, hanno la pancia gonfia per le malattie, che importanza ha che non ricevono l’affetto dei genitori. Lina non piange, non ride, ha spesso la febbre ma non si lamenta è chiusa nel suo mondo e rifiuta ogni contatto. Perché quello sguardo di terrore quando gli altri bambini fanno a botte per gioco? E quello sguardo gelido quando vede le donne con in braccio i loro piccoli, cosa pensa? Nei giorni che abbiamo passato a Nosy Komba abbiamo cercato di coccolare questo piccolo cucciolo abbandonato. L’abbiamo aiutata a mangiare, presa in braccio, portata a passeggio. Dopo qualche giorno è arrivato il più grande regalo che potessi immaginare un suo tenerissimo abbraccio. Solo allora ho capito quanto la mia infanzia sia stata fortunata. “Mangia perchè i bambini dell’Africa muoiono di fame!”.