Tobago Key e Grenada

dal 25/01/98 al 31/01/98

Settimana 35

Tobago Key e Grenada

Domenica

Nottata da dimenticare. Si balla da matti e ci sono delle raffiche violentissime. Purtroppo per pigrizia abbiamo lasciato il gommone in acqua e il vento forte lo ha ribaltato mettendo a mollo il motore fuoribordo. Facciamo un intervento di urgenza. Lo smontiamo, gli cambiamo l’olio, lo laviamo con l’acqua dolce e dopo qualche tentativo si accende. Andiamo a dormire un po’ più tranquilli.

L’ancoraggio rimane molto mosso, così ce ne andiamo a Mayreau. La baia è molto carina con una bella spiaggia bianca contornata da palme, però è piena di barche e fatichiamo a trovare un posto per gettare l’ancora. Così dopo aver tentato di ancorarci un paio di volte, ce ne andiamo a Tobago Key, che dista poche miglia. Il posto è splendido anche se come al solito pieno di barche.

C’è una barriera corallina dietro alla quale ci sono 4 isolette. Ci si ancora nella laguna tra la barriera e le isole. Poco prima del tramonto il forte vento aumenta ulteriormente, ed essendo l’ancoraggio completamente aperto al vento le raffiche sono molto violente. Per tutta notte il vento soffia fortissimo e ci sono anche dei temporali.

Lunedì

Il vento soffia ancora forte e nessuno si azzarda a scendere a terra. In mattinata molte barche, specialmente quelle dei charter, se ne vanno il che non ci dispiace per niente. Quando il vento si calma un po’ facciamo la conoscenza di Mimmo che da tanti anni passa l’inverno ai Caraibi avendo scoperto che è più conveniente che mantenere la barca in Italia e poi farsi le vacanze in giro.

Dopo aver fatto una nuotata con pinne e maschera sulla barriera corallina, andiamo a riscaldarci un po’ sulla spiaggia, bianca con le palme. Qui incontriamo ancora Mimmo con sua moglie Mirella, i quali ci invitano a partecipare ad una nuotata notturna sulla barriera corallina. Cogliamo la palla al balzo e l’esperienza si rivela fantastica.

La barriera è piena di pesci colorati e di notte, forse perché abbagliati dalle torce, non scappano, quindi si riesce ad osservarli da molto vicino. Al ritorno ci invitano a cena sulla loro barca. Ottima sia la cena a base di aragosta che la loro compagnia. Passiamo una bella serata.

Martedì

Il vento imperversa, ne approfittiamo per fare l’inventario dei medicinali con il computer. Nel pomeriggio si ancora a fianco a noi la bellissima Rainbow, di Paolo e Silvia. La barca è lunga 19,5 metri e ha 26 anni, ma li porta benissimo. Paolo e Silvia fanno charter ai Caraibi ed in Mediterraneo.

Facciamo la conoscenza anche dei loro ospiti, che sono molto simpatici, con cui passiamo un piacevole pomeriggio a chiacchierare. La sera invitiamo Mimmo e Mirella per una pizza. Che il bello di navigare sia stare fermi in un bel posto e conoscere gente interessante e piacevole scambiandosi punti di vista?!

Mercoledì

Ci dovremmo muovere, ma non ne abbiamo voglia, così stiamo tutto il giorno a poltrire. Verso sera ci compriamo un’aragosta che visto che la giornata è ormai al termine ci viene offerta a prezzo di svendita e cosi finiamo in bellezza la giornata.

Giovedì

Usciamo da Tobago Key passando in mezzo ai pericolosi bassifondali che la dividono da Union, verso cui siamo diretti. I reef si riconoscono dal diverso colore che assume il mare; da blu scuro all’azzurro, poi al marrone dove l’acqua è più bassa. Dal largo Union ci pare carina con le sue casette basse e colorate. Dopo aver fatto lo zigzag tra i reef e le barche ferme, ci ancoriamo su un bel fondale bianco.
C’è un’unica strada su cui si affacciano negozietti che vendono verdura, souvenir e un paio di piccoli supermarket. Hanno dei prezzi pazzeschi, per cui visto che domani andremo a Grenada (dove a quanto dicono i prezzi sono molto più bassi) non compriamo niente. Sotto il sole a picco andiamo all’aeroporto, per espletare le pratiche di uscita da Saint Vincent.

Gli ufficiali, come al solito sono indisponenti; il doganiere chiede a Lorenzo se gli regala le scarpe che indossa (forse stava scherzando), mentre quello dell’immigrazione pretende che lasciamo immediatamente l’isola (di solito si hanno 24 ore di tempo). Siamo disgustati, li mandiamo a quel paese e ce ne andiamo a Petit Saint Vincent. è un isola privata interamente occupata da un hotel di lusso (1000$ al giorno), è permesso soltanto passeggiare sulla spiaggia.

Ogni tanto nascosti dagli alberi si intravedono dei bungalow con una bellissima amaca matrimoniale. I clienti vengono serviti da camerieri che si spostano su piccole automobili elettriche quando gli ospiti alzano delle speciali bandierine di segnalazione.
Tornati in barca Annalisa si tuffa a controllare l’ancora, la corrente è fortissima e anche con l’aiuto delle pinne riesce a stento a non allontanarsi dalla barca, Lorenzo in coperta e riesce a lanciarle una cima e così superato lo spavento Annalisa rimane in acqua tenendosi ben stretta alla cima a farsi l’idromassaggio con la forte corrente. Anche la coppia della barca vicino a noi commette lo stesso errore. Si tuffano assieme e dopo pochi secondi sono già distanti diversi metri dalla loro barca e la corrente li spinge verso “Panama”; per fortuna quello della barca a fianco li ricupera con il gommone.

Venerdì

Sveglia all’alba, ci aspettano 40 miglia per arrivare a Grenada, e dobbiamo arrivare prima delle 15 per non pagare lo straordinario ai doganieri. A Grenada ci aspettano Enzo e Rita del Tatanai e i fratelli (Leonardo e Massimiliano) del Gibli. Sono mesi che con entrambi ci sentiamo per radio e finalmente ci conosciamo. Piacevole cena a bordo del famoso Tatanai e visto che Enzo e Rita hanno appena completato il loro giro del mondo (e sono in partenza per il secondo) otteniamo tantissime informazioni sulle nostre prossime mete.

Sabato

Visita al mercato della frutta e verdura dove Enzo e Rita ci fanno da guida. Il mercato è rumoroso e colorato, c’è tantissima frutta tropicale, i prezzi sono buoni e la gente è decisamente molto più gentile rispetto a quella delle altre isole caraibiche.

Nel pomeriggio aiutiamo Leonardo e Massimiliano a realizzare i depliants per la loro nuova attività: vendita di pasta fatta in barca ai “charteristi” americani. Serata molto allegra al Grenada Yacht Club, dove si sta svolgendo il Grenada Sailing Festival e questa sera c’è un party con offerta di rum gratuito. Neanche a dirlo sono presenti tutti gli equipaggi delle barche dei paraggi tutti molto allegri a causa del rum.