dal 10/05/98 al 16/05/98
Settimana 50
Traversata Panama – Galapagos
Domenica
Cielo sereno sole, caldo, vento debole, ma sufficiente perlo spinnaker, e corrente favorevole a volte anche di 3 nodi: una vera vacanza. Il mare pullula di tronchi ma anche di delfini e vediamo anche dei piccoli globicefali. Verso sera il vento cala e siamo costretti ad andare a motore, facendo lo slalom tra gli alberi galleggianti, alcuni dei quali veramentegrossi, che formano delle specie di isole con decine di uccelli.
Questa notte urtiamo tre tronchi, ma forse non erano grossi, visto che abbiamo sentito solo i rami strisciare sullo scafo, ma non abbiamo sentito l’urto con il tronco. La cosa è poco piacevole, comunque noi avendo lo scafo in acciaio dormiamo abbastanza tranquilli.
Lunedì
Il cielo è completamente coperto, il mare è sempre pienodi tronchi e tira una brutta aria.
Dalle carte meteorologiche ricevute via radio scopriamo che ci sta per investire un onda tropicale. Non sappiamo bene cosa sia, poi in un articolo di una rivista americana che abbiamo a bordo scopriamo che sono dei grossi accumuli di nuvole che si formano vicino all’equatore e da cui a volte nascono i cicloni.
Comunque scopriamo anche che quando danno luogo ad un ciclone, questo si sviluppa spostandosi alle latitudini più elevate, (attualmente siamo intorno a 5° N). Alle nostre latitudini le onde tropicali provocano solo grosse precipitazioni con colpi divento fino a 40 nodi.
Ci prepariamo e alle 17 arriva, il cielo diventa nero e in pochi minuti si alza un forte vento, una pioggia pazzesca, con centinaia di lampi e tuoni. Per fortuna eravamo pronti con trinchetta e la randa con tre mani di terzaroli, e dopo un ora di diluvio, il vento si calma e sotto una pioggerellina fastidiosa andiamo a motore tutta la notte.
Martedì
L’area che stiamo passando, in questa stagione ospita la Zona di Convergenza Intertropicale, che in parola povere significa un sacco di temporali alternati a calme di vento.
Questa zona è stretta tra i due alisei,quello di Nord Est, a nord dell’equatore e l’aliseo di Sud Est a sud dell’equatore, e entrambi accumulano in questa area migliaia di nuvoloni carichi di pioggia. Una vera scocciatura! Alterniamo tratti a vela e tratti a motore, il mare è incrociato, a causa dei temporali che ci sono in giro e la navigazione è poco confortevole.
Incrociamo un grosso peschereccio giapponese, e con nostra meraviglia scopriamo che ospita un piccolo elicottero, che probabilmente usano per avvistare i branchi di tonni. Questa sera per radio ci diranno che oltre che per avvistare i branchi, serve anche per avvistare i guardia coste ecuadoriani, quando pescano intorno alle Isole Galapagos, dove la pesca è proibita, ma il mare è pescosissimo.
Verso sera un coloratissimo uccellino entra dentro la barca. E’ stanco e trema, si lascia accarezzare e se ne sta’ appollaiato sul dito di Lorenzo.
Probabilmente si è perso. Cerchiamo di dargli da mangiare delle briciole di pane, ma non mangia. Si rintana sotto una giacca, al riparo della capottina e
per tutta la notte non lo sentiamo più.
Mercoledì
Il piccolo è morto, siamo tristi. Cielo sereno, caldo e poco vento.
Giovedì
Alle 4 di mattina, ci siamo incontrati con Maracla, che ci ha tirato un sacchetto con un trancio di dorado. Calma piatta, ne approfittiamo per vuotare le taniche di gasolio che abbiamo disseminato per il ponte, dentro il serbatoio. Ci mancano 370 miglia e noi abbiamo gasolio per altre 150 miglia, speriamo che arrivi un po’ di vento altrimenti ci tocca remare.
Venerdì
Questa notte ci sono stati dei groppi (temporali) e abbiamo zigzagato per evitare di passare sotto i fulmini; non abbiamo avanzato di molto. Verso sera con un grosso groppo arriva anche il vento, forte ma quasi contrario, andiamo di bolina senza lamentarci troppo, è sempre meglio che niente.
Sabato
Il vento resiste e lentamente avanziamo. Questa sera per radio sentiamo che Maracla è senza motore. Peppino per cercare di eliminare una perdita di gasolio ha stretto troppo un bullone e si è rotto il filetto.