Navigazioni giornaliere lungo il Sud della Spagna

dal 24/08/97 al 30/08/97

Settimana 13

Domenica

Visita al castello di Alicante che domina la città dall’alto. Facciamo, poi, un giro in città; ci appare piuttosto sporca e squallida forse a causa del fatto che tutti i negozi sono chiusi per ferie.

Lunedì

Dopo gli ultimi due giorni di tempo nuvoloso e perturbato, ora sembra essersi rimesso al bello. Si riparte per Torreveja.

Martedì

Il vento sembra favorevole, si parte per Cartagena. In realtà dopo poche ore il vento gira e ce lo ritroviamo “sul muso”. Siamo costretti a fare dei bordi di bolina contro un mare sempre più grosso. Verso le 18, quando mancano ancora una decina di miglia ci stanchiamo di fare dei bordi e accendiamo il motore, si avanza contro le onde in un andatura poco piacevole. A Cartagena, che è un porto anche militare, non ci si può ancorare, quindi andiamo nel marina dove ci gustiamo una lunga doccia calda. Cartagena è una cittadina carina e lo sarà ancora di più grazie alle grandi opere di ristrutturazione in atto.

Mercoledì

Il forte vento da ovest, chiamato ponente ci suggerisce di restare a Cartagena. Andiamo a fare la spesa al grosso mercato cittadino. Poi approfittiamo dell’ occasione, per noi rara, di avere l’acqua, per fare il bucato.

Nel marina ci sono diverse barche dirette a Gibilterra, e visto che siamo tutti in attesa del vento buono per passare il tempo si scambiano due chiacchiere con i vicini. Conosciamo una coppia di Californiani che sono in giro da undici anni; hanno una barca che sembra averne viste di tutti i colori.

Conosciamo anche Ghi e Muss una coppia di svizzeri che si fermerà ai Caraibi per un paio d’anni, mentre Rolf e Lena, anch’essi svizzeri hanno venduto la loro attività commerciale e hanno acquistato una bellissima barca di 16 metri su cui vivranno per almeno dieci anni.

Giovedì

Vento ancora da ovest.

Ci accorgiamo che il genoa oltre ad avere un impiombatura quasi rotta (era in quello stato praticamente dalla prima volta che lo abbiamo utilizzato), ha anche il rollafiocco che sembra aver ceduto. Malauguratamente decidiamo di rinviarlo (per la terza volta in tre mesi) alla veleria Zadro di Trieste che ce lo aveva modificato e che dice di ripararcelo in garanzia. Fortunatamente il guardiano del marina ci aiuta a telefonare ad un corriere il quale viene a prelevare la vela verso sera. Poi andiamo a vedere il solito castello che domina la città.

Venerdì

Il vento ha girato a est (Levanter), si va e con noi molte altre le barche, così faremo un po’ di navigazione in carovana. La cosa è piacevole perché ci si sente per radio e a sera ci si ritrova in porto. Facciamo una bella navigata con il vento in poppa e con nostro orgoglio riusciamo ad arrivare a Garruccia prima delle due barche svizzere, una lunga sedici e l’altra quindici metri che erano partite mezz’ora dopo di noi. Inoltre peschiamo anche un altro dorado che usiamo per fare il sugo. La sera raggiungiamo gli svizzeri al ristorante e passiamo una piacevole serata con loro, unico problema le lingue: uno di loro parla solo tedesco, l’altra solo francese, noi italiano e inglese così ogni frase è tradotta simultaneamente in almeno tre lingue differenti.

Sabato

Sveglia alle 7, destinazione Almeria un tratto di 68 miglia tutte con il vento in poppa. Anche oggi si ripete la scena di ieri partiamo un quarto d’ora prima degli svizzeri e riusciamo ad arrivare prima di loro. Sembra che la nostra barca con il vento in poppa vada molto forte. Peschiamo altri due dorado così ci sentiamo in dovere di invitare gli svizzeri a cena per un piatto di pasta. Prima andiamo a visitare il solito castello che neanche a dirlo domina la città. Almeria è piuttosto brutta e sporca con molte case vecchie e fatiscenti. Dopo cena nonostante la stanchezza decidiamo di farci una bella camminata per andare a vedere la festa del paese. E’ un casino tremendo: tantissima gente tutta tirata a lucido, alcune donne e ragazzine con i vestiti tradizionali e ci sono un’infinità di bancarelle di tutti i tipi. Ci sono poi dei grossi stands allestiti con tavoli per cenare e pista da ballo, che per sovrastare la musica degli stands vicini, sono costretti a tenere il volume ad un livello quasi insostenibile.