Partenza per le Seychelles

Settimana 170

dal 27 agosto – 2 settembre

Domenica

May Day

Ancora forza 7 su Cape D’Ambre e non avevamo dubbi; ha soffiato un vento violento tutta la notte. E come monito ad eventuali gesti inconsulti, come partire per le Seychelles, alla radio captiamo un May Day di un ragazzo austriaco in solitaria su una barca di 9 metri; si trova in mezzo tra le Seychelles e le Maldive ed ha il timone fuori uso.

Stiamo tutta la mattina alla radio facendo da ponte tra il ragazzo e la Marina Francese, dato che tra loro non riescono a comunicare a causa della lingua. Uno parla solo tedesco ed inglese, gli altri solo francese.

Gli si è staccato la parte che collega lo skeg al timone nella parte inferiore. Quindi il timone non essendo più collegato allo skeg si muove e sbatte sullo scafo rischiando di bucarlo.

La situazione è critica e può diventare drammatica, se sfonda lo scafo affonda. Il meteo è impegnativo con vento forte e temporali. Insieme ad amici tedeschi di un’altra barca che si trova a Hell-Ville, cerchiamo di tenerlo su e di aiutarlo ad ipotizzare come cercare di riparare in qualche modo il timone. Infatti un eventuale intervento di soccorso, a cui si sta interessando la Marina Militare Francese in collaborazione con la Marina delle Seychelles e delle Maldive, prevederebbe l’abbandono della barca.

Nel pomeriggio gli ufficiali di Mayotte ci dicono di aver contattato la Marina Francese a la Reunion, le autorità delle Seychelles e delle Maldive. La risposta è negativa e nessuno è disponibile (non hanno i mezzi),  ad andarlo a prenderlo. Il problema è che Albert, il ragazzo austriaco, si trova in una zona di mare remoto circa all’equatore a 600 miglia sia dalle Seychelles che dalle Maldive e e assolutamente fuori dalle rotte commerciali.

Parliamo con Albert e con un nodo alla gola gli comunichiamo che se la dovrà cavare da solo.  E’ molto stressato e ci dice che stava pensando di attivare l’EPIRB, però vuole fare un tentativo di immergersi e provare a legare il timone in qualche modo. Non sarà una cosa semplice dato che il mare è mosso ed è da solo a bordo. Gli diamo appuntamento fra un ora in modo da avere notizie sull’esito dell’intervento.

Passa un ora e all’appuntamento Albert è euforico! E’ riuscito a legare il timone ed ora non sbatte più contro lo scafo, quindi ha ripreso a navigare e a fare rotta verso le Maldive. Tiriamo un immenso sospiro di sollievo. Comunichiamo la buona notizia alla Marina Francese e anche loro sono contenti e sollevati e ci ringraziano per l’aiuto.

Nel pomeriggio si calma anche il vento e il sibilo del vento tra le sartie è sostituito dal cinguettare degli uccelli.  L’atmosfera è magica!

Lunedì

Lavoretti

Nonostante le nostre speranze, ancora burrasca sul capo. Orlice , la barca di Albert il solitario Austriaco, ha navigato tutta la notte e si sta avvicinando alle Maldive, all’atollo di Addu.

4 persone sono comparse sull’isola davanti a cui siamo ancorati, hanno fatto capolino sulla spiaggia con del legname sulla testa , poi sono scomparse nella boscaglia.

Lavoretti di manutenzione tutto il giorno.

Martedì

Si parte

Nessun avviso di burrasca, si parte! Ci aspetta una navigazione di 620 miglia alla volta di Male, Seychelles.

Nonostante le previsioni lasciamo l’ancoraggio sotto raffiche di 30 nodi, poi si calma e navighiamo tranquillamente a vela verso il temuto Cape D’Ambre. Anticipiamo il pasto alle 11 per poi prepararci al capo, che è famoso e temuto per le sue condizioni sempre complicate a causa di onde e correnti.

Facciamo mezzora di navigazione a motore ma in lontananza vediamo le onde con le creste bianche, ci prepariamo per il vento forte con yankee 2, trinchetta e due mani alla randa. Arriva il vento ed in 10 minuti ci tocca togliere lo yankee e prendere 3 mani alla randa. Siamo in configurazione da burrasca. Arrivati all’altezza del capo le onde sono orrende; sono ripide e potenti e ci rompono spesso sopra la coperta facendo un rumore assordante!

Lasciamo il comando al pilota a vento che però fatica a tenere la barca quando parte in straorzata a causa delle raffiche e delle onde. L’unica consolazione è il cielo stellato, ma tanto non lo guardiamo perché ce ne stiamo rintanati dentro e solo ogni 20 minuti mettiamo la testa fuori per verificare che tutto vada bene. Ecco perchè consigliano di passare il capo di notte, così non si vedono le onde!

Mercoledì

Mare grosso


Il vento si è un po calmato, o forse è un impressione o un desiderio. E’ da ieri mezzogiorno che non mangiamo e non riusciamo neanche a bere. Annalisa fa una zuppa di verdure nel tentativo di  mettere qualcosa nello stomaco per calmare i bruciori ed il mal di mare. Tentativo vano, dopo dieci minuti il misero pranzo è cibo per i pesci. Siamo al traverso ma le raffiche fanno straorzare il Walkabout che finisce  a picchiare violentemente contro le onde. Dai boccaporti della coperta vediamo scorrere le onde

C’è una fortissima corrente da est per cui per stare in rotta dovremmo bolinare; per ora decidiamo di toglierci da questa zona e nonostante che scadiamo un po fuori rotta facciamo rotta a nord con il vento al traverso. 

Giovedì

Mare grosso

Stiamo valutando se fermarci, ma a Farquhar, un piccolo atollo sulla rotta, non riusciamo con questo vento e a Providence non sembra esserci un buon ancoraggio poi bisogna inventarsi una scusa perché è necessario un permesso. Siamo anche in ritardo sui nostri piani per cui decidiamo costeggiare il gruppo di isole Almirantes sul lato ovest e poi fare rotta su Mahe entrando nel bassofondo che circonda l’isola in un punto che non dovrebbe essere troppo pericoloso per i frangenti. Il fondale infatti passa da 4000 a 50 metri e le grosse onde quando arrivano sul banco diventano ripide e confuse e possono essere estremamente pericolose, sopratutto con vento forte come ora.

Venerdì

Sole

Sole! Com’è bello vedere il cielo sereno. Il mare è diventato un po più gestibile e ne approfittiamo per lavarci e riscaldarci al sole.

Sabato

Groppi e temporali

E’ durato poco il bel tempo, cielo plumbeo ed i groppi non ci hanno dato pace durante la notte e continuano. Quando si avvicinano le raffiche sono molto violente e qualche volta ci costringono a tirare giù tutte le vele bagnandoci tutti. Altre volte poggiamo e andiamo un po al lasco fino a che non passa.

Siamo al traverso delle Almirantes e qualche abitante locale viene a farci visita nonostante il tempo da lupi. Sono le sule che curiose ci volano intorno cercando di atterrare sui nostri pannelli solari; siccome non ci riescono ci fanno dei versacci e se ne vanno.

La vita a bordo è poco piacevole, ma stringiamo i denti e andiamo avanti.