Vacanza alle Seychelles

Settimana 174

Dal 24/09/2000 al 30/09/2000

Domenica

La giornata è stupenda, cielo terso e sull’isola brilla la lunga spiaggia bianca; il mare pullula di pesci. Facciamo un lungo giro in gommone con pesca alla traina ma non peschiamo niente, poi BBQ sulla spiaggia con il pollo pescato ieri al supermercato. Al tramonto Lorenzo e Mauro ci riprovano e questa volta prendono un bel barracuda!

Lunedì

Ci svegliamo con una bella sorpresa: un branco di calamari che fluttuano intorno alla nostra barca. Mentre ci ingegniamo per pescarli altra sorpresa, un piccolo branco di delfini gira intorno alla barca esibendosi in uno spettacolare show: salti, capriole, piroette. Ci buttiamo in acqua con le maschere e le pinne a goderci lo spettacolo da sotto: fantastico!

Colazione dopo lo show mattutino e poi in spiaggia, dove ci sono le solite onde che formano i cavalloni divertenti da cavalcare. Per pranzo Annalisa torna con il gommone in barca a preparare un piatto di pasta, e quando è ora di tornare in spiaggia con pentola, e tutto il necessario sorpresa: le onde sono diventate enormi! Lo sbarco sarà complicato!

Lorenzo la raggiunge a nuoto, passando sotto un enorme frangente, poi con il gommone ci mettiamo nella zona limite a studiare le onde.  1,2,3,4 via a tutto gas, cavalchiamo l’onda che sembra più piccola tutto va bene fino a circa 20 metri poi l’onda rompe formando un mare di schiuma, il fuoribordo nella schiuma non spinge più, ci fermiamo, ci traversiamo e l’onda successiva ci travolge. Vediamo il muro d’acqua poi l’onda ci investe e ci sbatte in acqua con il gommone che ci passa sopra con il motore acceso che va fuori giri. Tutto quello che era sul gommone finisce in acqua, noi riemergiamo e dopo un rapido check per vedere se siamo tutti interi iniziamo a raccogliere le cose che galleggiano poi scappiamo sulla spiaggia per evitare di essere investiti da un altra onda. Siamo scossi e preoccupati di aver perso molte cose in acqua.; per fortuna il gommone è a posto dopo aver fatto una capovolta a 360 gradi .

Facciamo un rapido inventario e la cosa non è drammatica; mancano 4 piatti un paio di occhiali, 2 forchette , 2 bicchieri. Poteva andare molto peggio e potevamo anche farci male.

La pentola con la pasta è salva per cui decidiamo di pranzare, ma non avendo i piatti ci organizziamo con delle foglie come piatti e dei pezzi di noce di cocco come posate. La pasta scricchiola sotto i denti, evidentemente un po di sabbia è entrata, ma nessuno si azzarda a dire niente…è buonissima!

Dopo il pranzo abbiamo tutti un solo pensiero: come facciamo a tornare? Aspettiamo fino alle 5 sperando che si calmi, studiamo la sequenza delle onde (che sembra che sia sempre uguale!) poi ci decidiamo. Lorenzo e Mauro alzano il gommone e lo portano sulla battigia. “Dopo questa!”, “No no aspettiamo ancora!”, “Ora !!!”.

Di corsa spingiamo il gommone più che possiamo, Annalisa sale a bordo, appena prima che una grossa onda lo faccia impennare. Lei si butta a prua per evitare il ribaltamento, mentre Lorenzo investito dall’onda va sott’acqua mantenendo con una cima la poppa orientata. Il gommone non si traversa, e ricade al passaggio dell’onda senza imbarcare acqua. Annalisa in qualche modo riesce ad accendere il fuoribordo ed ad allontanarsi dalla zona critica, mentre gli altri al raggiungono a nuoto. La giornata è stata lunga e andiamo a letto distrutti.

Martedì

Dopo le avventure in spiaggia di ieri oggi andiamo a vedere il parco nazionale. Ci spostiamo nella baia a fianco e prendiamo al volo il bus che ci lascia davanti all’ingresso del parco. Passeggiamo tranquilli lungo i sentieri ombreggiati che si snodano sotto le immense palme di Coco de Mer.

Nel pomeriggio torniamo ad Anse Lazio.

Mercoledì

La mattina passa con una lunga ed infruttuosa battuta di pesca poi andiamo in spiaggia dato che le onde si sono calmate. Mentre Annalisa passeggia vede una ragazza con in mano uno dei nostri piatti persi 2 giorni fa! Ci dice di averlo trovato sul fondo davanti al bagnasciuga. Scatta la grande caccia subacquea e in un paio d’ore di ricerche riusciamo a recuperare tutti i piatti e le posate che abbiamo perso!

Un ragazzo locale ci spiega il perché delle onde dei giorni scorsi: “il moto ondoso anomalo accade ogni volta che c’è l’equinozio!”. Ecco spiegato! Avviene due volte all’anno, a marzo e a settembre, e l’ultimo è stato la settimana scorsa ma poi c’è un ritardo di qualche giorno.

Giovedì

Giornata di relax tra un bagno e l’altro. Le onde stanno pian piano diminuendo, il ragazzo locale aveva ragione, e facciamo bene ad aspettare a muoverci dato che gli ancoraggi sono tutti abbastanza esposti.

Lorenzo e Mauro pescano un carangide con la lenza imboccandolo da sott’acqua!

Venerdì

Ci spostiamo, salpiamo l’ancora e navighiamo con vento leggero lungo la costa di Curieuse, fino a raggiungere due isolette chiamate le Sorelle. Una delle due isole è privata, quella più a est, ed è vietato ancorasi, mentre nella più piccola è disabitata ed è permesso. Ci ancoriamo nella punta nord est dell’isola: un paradiso! Le fregate volano numerose in cielo e il mare trasparentissimo pullula di vita.

Lorenzo e Mauro vanno a procurarsi la cena con il gommone e alla traina pescano un barracuda di 1 e 30 cm!

Alle 16 decidiamo di muoverci verso la Digue per avere domani la giornata piena, ma navigando davanti alla costa di Felicitè ci lasciamo tentare dalla bellezza del posto. “E se ci fermassimo qui per la notte?”. Le formazioni granitiche sono spettacolari, il posto sembra disabitato, anche se nascosto dagli alberi sappiamo esserci un resort esclusivo. L’isola è privata, ma i nostri appunti ci dicono che l’ancoraggio è tollerato.

Sabato

Il giro di snorkeling di prima mattina ci regala una splendida tartaruga che tranquilla si fa avvicinare mentre pesca e resta con noi per 15 minuti.

Percorriamo le poche miglia che ci separano dalla Digue e ci ancoriamo davanti al porto. Si è alzato vento da ovest e si balla da morire. Andiamo con il gommone a negoziare con il capitano del porticciolo per chiedere se possiamo passare la notte all’interno. Ci tiene un po’ sulle spine poi ci da il permesso di entrare! Il paesino, che si chiama La Passe, è carino, case basse ed ordinate lungo delle stradine di ciottoli dove circolano solo le biciclette.

Nel porticciolo si sta bene e ci facciamo una birra davanti ad un tramonto fantastico!