Moorea

dal 20/09/98 al 26/09/98

Settimana 69

Moorea

Domenica

Bella giornata. Annalisa e sua mamma tentano di andare a vedere il museo di Tahiti, però oggi è domenica ed i “truck” (dei camion con delle panche di legno che fanno il servizio di bus) oggi non vanno in quella direzione, ma solo verso Papeete, così si fanno un giro nella città deserta.

Lunedì

Siamo pronti per andare a fare la spesa al supermercato, quando Annalisa nota qualcosa sul fondo: “C’è un polipo!!”. In un istante Lorenzo è in acqua con il fucile e lo infilza riemergendo in mezzo ad una nuvola di inchiostro. E’ un bel polpo di un paio di chili che dopo averci sporcato tutta la coperta di nero, finisce in pentola.

Nel pomeriggio andiamo ad esplorare il fondale sul reef che racchiude l’isola di Tahiti, proprio davanti al nostro ancoraggio. Rimaniamo sorpresi per la ricchezza di coralli e per la chiarezza dell’acqua. Incrociamo anche una razza leopardo ed un piccolo squaletto. Non pensavamo di trovare un reef così bello a pochi passi dalla città!

Martedì

Stupenda veleggiata con vento in poppa e cielo azzurro alla volta di Moorea. Arriviamo alle 15 e ci ancoriamo all’ingresso della famosa baia di Cook.

A Cook, che ha scoperto o comunque visitato gran parte delle isole del sud Pacifico, sono dedicate innumerevoli baie quindi ci ancoreremo ancora in baie a lui dedicate. Il posto è bello, ci ancoriamo su un fondo di sabbia bianca con una vista da “hotel di lusso” su Moorea. Peccato che ci sia una strada che costeggi l’isola, e dato che le macchine passano piuttosto veloci si sente il rumore, ma non si può avere tutto dalla vita!

Mercoledì

Facciamo un’escursione sul reef vicino alla passe, che a quanto ci hanno detto degli amici americani è il più bello che hanno visto fino ad ora.

Rimaniamo delusi: ci sono pochi e spaventatissimi pesci, ed il corallo è piuttosto rovinato. Evidentemente i nostri amici yankee non ne hanno visti molti di reef!

Nel pomeriggio facciamo un giro a terra percorrendo per qualche chilometro la strada che costeggia l’isola. C’è una verdissima vegetazione e ogni qualche centinaio di metri c’è una casetta che espone e vende qualcosa: parei fatti a mano, perle nere, gioielli, artigianato e qualsiasi altra cosa possa attirare l’attenzione, ed il denaro, dei numerosi turisti.

Giovedi

Ci spostiamo all’interno della Baia di Cook. E’ suggestivo essere circondati da alti picchi ricchissimi di vegetazione tropicale. Il rovescio della medaglia è che qui piove spesso! Infatti molte volte all’interno della baia c’è una nuvola che provoca un acquazzone, mentre all’esterno c’è il sole.

Venerdì

Questa notte è piovuto parecchio e anche la mattina non sembra promettere niente di buono. Approfittiamo della vicinanza di un distributore per fare il cambio dell’olio, e per fare rifornimento (con le taniche) di gasolio e di acqua.

Dato che dentro la baia il tempo è uggioso e fuori c’è il sole decidiamo di cambiare ancoraggio, ci spostiamo alla baia di Opunohu, che si trova a sole 2 miglia ad ovest.

Questa baia è ancora più bella della precedente. Inoltre non ci sono alberghi, quindi neanche le moto d’acqua, quelli che fanno sci acquatico, quelli che fanno parasailing (il paracadute trainato da un motoscafo), etc…, ed è quindi più tranquilla. Ci ancoriamo nel lato sinistro tra il reef esterno e l’inizio della baia in 8 metri di profondità con il fondo talmente bianco che da quasi fastidio!

C’è un forte vento ma l’ancora tiene bene e l’ancoraggio è piuttosto confortevole. Sullo sfondo l’alto picco del monte Mouaputa, che con la sua strana forma aguzza domina la baia. C’è una antica leggenda che racconta la nascita del monte Mouaputa.

La sua forma aguzza è dovuto al dio Hiro, che si arrabbio contro gli abitanti di Moorea perchè uno dei suoi abitanti, un certo Pai, risultò vincitore di una gara di lotta. Così Hiro una notte arrivò in gran segreto a Moorea e aiutato da una banda di ladri, con delle grossi funi legò le montagne con lo scopo di portarsi un pezzo di isola a Raiatea. Ma nel bel mezzo delle operazioni i galli hanno iniziato a cantare ed i briganti impauriti sono scappati rompendo le montagne e generando sia lo strano monte Mouaputa che la splendida baia di Cook.

Sabato

Giornata di relax.