Settimana 164
dal 16/07/00 al 24/07/00
Domenica
Nosy Komba
Come ogni domenica, gli uomini del villaggio vanno a pesca. Lorenzo ormai integrato tra nel villaggio è tra loro. Annalisa, invece si accolla l’ingrato compito delle pulizie che a causa della mancanza degli elettrodomestici richiede tempo.
Il Walkabout, la nostra barca a vela è circondato da bambini che raggiungono a nuoto la barca per regalarci sorrisi in segno di gratitudine. Ieri sera abbiamo mostrato loro le riprese fatte nella scuola e nel villaggio. Vedersi in televisione è stato un gran regalo per loro. Dapprima increduli, poi estasiati, poi divertiti e infine oggi grati per essere stati al centro delle nostre attenzioni mediatiche.
La pesca è stato scarsa questa mattina, il BBQ e la festa che scatena viene rimandato alla prossima domenica nella speranza di una maggiore fortuna nella pesca.
Lunedi
Vita nel villaggio malgascio
La vita nel villaggio inizia presto. Sono le 7 quando lasciamo la nostra barca all’ancora e scendiamo a terra ancora addormentati. Priska ha già fatto il bucato, Stefano è in piedi da un bel po’. Andiamo incontro ai bambini che arrivano dalla montagna con i loro sacchetti di riso per il pranzo. Nel villaggio sulla montagna assistiamo ad una levatrice che massaggia un bimbo di pochi mesi, stupiti dal giovamento che dimostra godere il neonato per quelli che invece sembrano torture. La filmiamo. Stefano ci accompagna e scendendo verso il fiume ci illustra le varie specie di flora. E proprio mentre ammiriamo la magnificenza degli alberi secolari, scorgiamo un grosso albero tagliato. L’albero copriva con la sua chioma il fiume e ora giace a terra con i suoi rami poderosi mutilati.”Il tronco viene utilizzato per costruire le canoe. Lo spreco di legname è enorme perché la canoa è il tronco viene scavato all’interno.” Ci spiega Stefano “E’ anche una tecnica che richiede tanto tempo ed è estremamente pericolosa perché spesso l’accetta finisce sugli arti dei meno abili.”
Giochiamo con un ragazzino, lui fa l’attore che recita se stesso. Filmiamo l’interno della sua capanna, la nonna che lo sveglia, lo seguiamo mentre va al fiume a lavarsi il viso e poi quando si avvia verso la scuola. Filmiamo anche la misera colazione, probabilmente unico pasto della giornata per molti: riso con brodo fatto con le teste dei pesci
Nel pomeriggio Lorenzo e Stefano vanno a pesca con la speranza di procurare la cena per tutti i bimbi della scuola. Purtroppo l’acqua è torbida, c’è corrente in mare e individuare il pesce e centrarlo con la fiocina del fucile subacqueo è molto difficile. Tornano stanchi e insoddisfatto con 3 carangidi di bottino. Prendiamo un aperitivo sulla nostra barca con l’equipaggio tedesco di Cloud7 e Josi le altre 2 barche a vela ancorate nella baia. Poi scendiamo a terra per mostrare ai bambini le riprese fatte in mattinata
Martedi
Mal d’Africa in Madagascar
Oggi è una giornata di preparativi perché domani con grande dispiacere dobbiamo proprio partire, non possiamo rimandare ancora.
La sera, Priska per ridurre la tristezza ci annuncia che ci ha preparato “i granchi al pomodori” lo annuncia in perfetto italiano ridendo perchè conosce il debole per il buon cibo di noi italiani.
La piccola Lina, la bimba abbandonata dai genitori, ha la febbre. Si lascia cullare, se vede che soffre ma non versa una lacrima. Anche Stefano è dispiaciuto per la nostra partenza. Il dispiacere di lasciare i nostri amici, e la piccola Lina è grande. “Dobbiamo andare a Mayotte, però magari torniamo!” Ripetiamo tra noi, ma sappiamo che la speranza di ritornare nel villaggio sarà vana. Una volta levata l’ancora per un’altra meta si va dove porta il vento!
Mercoledi
Partenza per Mayotte
Sono 180 miglia da Nosy Be a Mayotte. Partiamo la mattina presto sperando di prendere la brezza da Est. Il vento è poco, talmente debole che le vele faticano a gonfiarsi. Veleggiamo molto lentamente con le vele che spesso rifiutano. A fine giornata accendiamo il motore. L’asse dell’elica cigola, lo scarico del motore puzza e il rumore è assordante. Resistiamo un paio d’ore e riapriamo le vele. Annalisa aggiunge al disagio della navigazione anche un po’ di febbre, un forte raffreddore, mal di testa, mal di pancia, insomma tutti i sintomi di una bella influenza.
Giovedi
Navigazione sino a Mayotte
Siamo nel canale di Mozambico, il mare è più mosso, il cielo è sereno e il vento è il grande assente. L’influenza di Annalisa è al culmine, niente di grave ma Lorenzo si fa tutti i turni di guardia con il solo aiuto del radar. Un po’ di vento da nord mentre ce lo aspettavamo da SudEst, “Strano!”
Venerdi
Mayotte
All’alba lo skylight di Mayotte è all’orizzonte. Ancora una volta il benvenuto ci viene dato da un allegro branco di delfini che si esibiscono i piroette e salti acrobatici. Il branco è enorme. Siamo circondati da questi gioiosi animali a perdita d’occhio.
Alla radio CT il capitano del porto di Mayotte ha annunciato onde rompenti nella passe a sud est che era la nostra destinazione. Così siamo costretti a dirigerci all’altra passe a nord, più larga e protetta, ma purtroppo controvento. Abbiamo 20 nodi dritti in prua. Arrivati alla passe, seguiamo le segnalazioni per evitare i reef all’interno della laguna. All’una finalmente siamo all’ancoraggio. L’ancoraggio è affollato, non ce l’aspettavamo di trovare così tante barche. Ancorarsi vicino al moletto dei dinghy è impossibile. Buttiamo l’ancora vicino alla spiaggia, ma se il vento gira rischiamo di finire con la barca sulla spiaggia. Ributtiamo l’ancora una seconda volta, ma questa volta è il capitano del porto ci fa segno di spostarci perché siamo troppo vicini alle boe delle navi. Il salpancora è rotto e Lorenzo poveretto tira su catena e ancora con la forza delle braccia per la seconda volta.
Le procedure di ingresso nel paese sono facili. Dopo aver avvertito per radio la capitaneria del nostro arrivo, il capitano del porto sale a bordo, ritira i documenti. Nessun modulo da compilare! Incredibile!
Ci chiamano per radio. Sono i nostri amici tedeschi della barca Sansibar che ci invitano a cena sulla loro barca per un tipico piatto tedesco. Dopo cena, colpo di vita sociale andiamo allo Yacht Club per una birra.
Sabato
Mayotte
Eccoci arrivati nel nostro villaggio galleggiante: troviamo infatti molte delle barche già incontrate. Così prima di scendere a terra passiamo di barca in barca per i saluti. “Siete appena arrivati?” e al nostro “sì” ci regalano una infinità di preziosissime informazioni.
Cerchiamo di orientarci un po’ nel piccolo paese di Dzagudzi.
Sera: aperitivo su Aturè con Patric e nicole simpatici e gentili come sempre.