Los Roques

dal 8/03/98 al 14/03/98

Settimana 41

Los Roques

Domenica

Giorno di relax sulla spiaggia bianchissima, ma piena di turisti per lo più italiani. Nel pomeriggio dalla barca con il bolentino, ci peschiamo la cena. L’idea iniziale di fare un barbecue sulla spiaggia insieme con Andrea e Sandro di Carango, un Vand de Stadt di 14 metri. Ma poi dopo aver chiesto consiglio alle barche italiane “residenti” che ci dicono che è proibito, decidiamo di fare una cena sul Carango.

Lunedì

Il vento è forte; ritorniamo ancora a goderci la spiaggia.

Martedì

Dopo una sosta tecnica a Gran Roques, per fare rifornimenti alimentari, alle undici arriviamo alla passe che porta all’’internodi Noronsquis. Bisogna stare attenti ad evitare i reef all’ingresso, ma la luce è buona e si distinguono perfettamente le macchie marrone dei coralli a pelod’acqua. L’ancoraggio è splendido, a pochi metri dalla spiaggia e con l’acqua trasparente.

Qui facciamo la conoscenza di Giancarlo e Anna del Magic. Da qualche tempo passano l’inverno ai Caraibi e anche loro hanno intenzione d’andare in Pacifico l’anno prossimo. Verso sera facciamo le tagliatelle (abbiamo a bordo la macchina sia per impastare sia per “tirare”la pasta) che poi andiamo a mangiare sul Magic.

Mercoledì

Altro giorno di relax balneare.

Giovedì

Raggiungiamo Peppino e Lucia del Maracla a Crasqui, una lingua di sabbia contornata da bassi fondali pescosissimi. Appena arrivati, Lorenzo e Luca saltano sul gommone di Peppino per una battuta di pesca alla traina, mentre gli altri vanno sulla spiaggia per raccogliere la legna per cuocere il pesce. Anche qui il barbecue fallisce, infatti appena iniziamo ad accendere il fuoco spunta un tipo in borghese, cioè in pantaloncini, con una radio che ci dice: es totalmente proibido!. Cosi ce lo andiamo a cucinare metà sulla nostra barca, metà sul Maracla.

Venerdì

Si va a Carenero, tra le più belle isole dell’arcipelago.
Dopo una bella veleggiata con spinnaker di 4 ore entriamo nella stretta passe che ci porta dentro una laguna circondata da mangrovie con il fondo bianco e l’acqua trasparente.

Ancorata davanti a noi c’è una grossa barca da pesca con un gran via vai di
pescatori con piccole barche. E’ una di quelle che raccoglie il pescato dei piccoli pescatori e poi lo va a vendere ai Caraibi.

Sabato

Oggi aragoste! Poco lontano dall’ancoraggio c’è la capanna di Ezechiele, a cui abbiamo prenotato un sacco di aragoste. Con armi e bagagli andiamo da Ezechiele, che si è offerto di cuocercele alla brace. Le povere malcapitate sono estratte dalla gabbia e dopo la pesatura sono tagliate a metà e messe a cuocere. Sono deliziose e ne facciamo una scorpacciata.