Vavau e Ha’apa

Settimana 105 – dal 30/05/99 al 05/06/99

Domenica

Finalmente il vento si calma e c’è il sole. Il panorama è molto più bello con il cielo azzurro invece che grigio.

Dato che è domenica, andiamo al villaggio ad assistere alla messa. Guidati dalle campane arriviamo al villaggio e scopriamo che i locali sono tutti tirati a lucido con il vestito della festa. I maiali continuano a gironzolare allegramente.

La messa è per la maggior parte cantata ed i canti, seppur un po’ lagnosi, sono gradevoli. Facciamo qualche foto e poi ce ne torniamo in barca. Il programma di oggi prevede la visita, insieme all’equipaggio del Va Pensiero, delle grotte sottomarine. L’ingresso delle grotte è difficile da trovare, ma per fortuna Gigi ha a bordo una coppia di americani, incontrati all’ancoraggio, che ci sono già stati, e la cosa diventa facile.

L’ingresso della grotta è sommerso, bisogna immergersi un paio di metri e nuotare per 2 o 3 metri sott’acqua prima di sbucare in una “bolla d’aria” molto suggestiva. La grotta è illuminata dalla luce azzurra che filtra dall’acqua e l’aria all’interno è piena di vapore e dopo un po’ da quasi fastidio.

Dopo aver fatto gli speleologi, ci andiamo ad ancorare all’ancoraggio numero 16 (il nome è impronunciabile) insieme al Va Pensiero. Il passaggio per entrare nella laguna è stretto e siccome siamo contro sole non si vede niente. Ci guida per radio Gigi e solo all’ultimo momento ci rendiamo conto di quanto vicino passiamo ai coralli.

Dentro è uno splendore con la laguna azzurra e le rocce affioranti erose alla base con la forma di fungo.

Lunedì

Sole e cielo sereno. Ci illudiamo che il tempo si sia normalizzato. Poi Gigi ci comunica che l’Inmarsat ha appena annunciato 2 disturbi tropicali uno sopra e l’altro sotto di noi.

Oggi stiamo fermi qui e ne approfittiamo per fare un ultimo tentativo con l’asse dell’elica. Lorenzo smonta il giunto elastico per verificare l’allineamento. Dopo avere armeggiato 2 ore conclude che l’allineamento è perfetto e quindi l’asse è storto.

Mentre Lorenzo lavora all’asse Annalisa e sua mamma se ne vanno a fare un giro a terra. L’isoletta è abitata da una coppia di ragazzi austriaci che hanno aperto un ristorantino con una splendida vista sulla laguna. Fanno anche il pane e degli ottimi dolcetti. Peccato che il posto sia infestato dalle zanzare!

Lo splendido tramonto rosso conclude la bella giornata.

Martedì

Ancora tempo bello e ci stiamo quasi abituando. Gigi, nel suo rapporto meteorologico giornaliero, ci dà una bella notizia, i due disturbi tropicali si sono dissolti ed il tempo è stabile.

Per festeggiare andiamo a pescare, nonostante l’acqua sia fredda. Usciamo dalla laguna e ci immergiamo all’esterno su un fondale di 15-20 metri. L’acqua è trasparente e il fondale è pieno di coralli multicolore. I pesci sono abbondanti solo che sono nervosi, sembrano intuire le nostre intenzioni e come ci si avvicina, scappano.

Lorenzo prova a pescare più in profondità, sui 20 metri, e finalmente facciamo man bassa. C’è da spolmonarsi, ma prendiamo 3 grosse cernie, un pappagallo ed un pesce sconosciuto, ma dall’aria commestibile.

Per fortuna tornati all’ancoraggio troviamo un’altra barca, è Samuel di una coppia di ragazzi olandesi con un neonato (incontrati alle Marchesi e a Neiafu). Dopo aver pulito e sfilettato il pesce, regaliamo loro due abbondanti porzioni e la cosa sembra fargli molto piacere.

Cena a base di cotolette di cernia, ottime!

Mercoledì

Ancora bel tempo, ed il clima è quasi mite.

Ci spostiamo di un paio di miglia e ci ancoriamo davanti ad un isoletta di nome Mouno. Il colpo d’occhio dalla barca è formidabile, un infinità di isolette, alcune alte alcune basse tutte contornate da bianche strisce di sabbia.

Andiamo subito a “fare spesa” e anche se il fondale non è eccellente, peschiamo le nostre cernie giornaliere. Dopo pranzo andiamo a visitare l’isoletta, che è circondata da una soffice spiaggia bianca e sede di un bel resort con bungalow fatti in stile e con materiali tongani.

Sul retro c’è un vecchio tongano che con l’acqua alla cintola e un bastone in mano si aggira sul reef. Alza le pietre e con il bastone rovista come se cercasse qualcosa. Non prende niente e così rimaniamo con la curiosità di sapere cosa stesse pescando.

Questa notte partiremo per le Ha’apai, un gruppo di isolette circondate dalla barriere corallina, a 50 miglia più a sud, e per facilitare l’uscita notturna, ci spostiamo all’ancoraggio numero 38 che è il più esterno. Ritroviamo il VaPensiero e faremo insieme la breve traversata. Dobbiamo partire verso mezzanotte in modo da arrivare al mattino per avere una buona luce per entrare nella barriera corallina.

Le Ha’apai sono poco frequentate, piene di reef non segnalati (le carte risalgono al 1800) e quindi bisogna muoversi con molta cautela. Sveglia a mezzanotte e sotto un cielo coperto e una sottile pioggerellina, scapoliamo l’ultimo scoglio e ci mettiamo in rotta. Dopo poco ci raggiunge e ci sorpassa il Va Pensiero (è lungo 15 metri) ci vedremo alle Ha’apai!

Giovedì

C’è poco vento, il mare è calmo e andiamo lentamente ma con un buon comfort.

Ritroviamo il Va Pensiero verso mezzogiorno, loro sono arrivati alle 9.30, ed è un piacere avere Gigi che per radio ci guida tra le teste di corallo fino all’ancoraggio.

Le isole sono differenti dalle Vavau, sono basse, piene di palme e simili agli atolli. La laguna è disseminata di teste di corallo e non vediamo l’ora di andare ad esplorare il fondale. Irene è già in acqua e la seguiamo immediatamente.

Che spettacolo!! Le teste risalgono verticali su un fondale sabbioso di 20 metri e sono tappezzate di corallo vivo. Nonostante il cielo coperto non permetta ai colori dei coralli di risaltare, questo è uno dei fondali più belli che abbiamo mai visto!

Gigi ed Irene, che girano per mari tropicali da 20 anni, ci confermano che è al livello del migliore Mar Rosso. Peccato che i pesci siano spaventati, a causa delle frequenti battute di pesca da parte degli abitanti del vicino villaggio.

Venerdì

Cielo coperto e piove a catinelle. Questa volta non ci dispiace, avevamo i serbatoi vuoti e ne approfittiamo per riempirli.

Sotto il diluvio, con una doppia muta per il freddo, andiamo a pesca insieme a Gigi. Rimaniamo in acqua 2 ore, non prendiamo quasi niente, però ci divertiamo lo stesso!

Sabato

Ha smesso di piovere, ma il cielo rimane coperto.

Nonostante la cattiva luce, ci spostiamo a Foa, dove per entrare nell’ancoraggio c’è uno stretto passaggio nella barriera corallina. In teoria ci dovrebbe essere una boa di segnalazione, ma non si vede niente. Gigi si avventura per primo, poi una volta dentro, per radio ci dice che invece della boa c’è un paletto, solo che con l’alta marea spunta appena dall’acqua.

Il vento ha girato a nord, e l’ancoraggio in queste condizioni è pessimo. La barriera non riesce a bloccare completamente l’onda e all’interno si balla maledettamente.

Mentre Lorenzo va’ a pesca, Annalisa,  sua mamma e Irene vanno a visitare il villaggio. E’ molto carino e ordinato, nonostante gli immancabili maiali che scorazzano ovunque. Il posto è “sviluppato”, c’è addirittura una strada asfaltata, una cava di sabbia e una falegnameria. Come al solito i bambini sono i primi a rompere il ghiaccio e ci vengono incontro sorridendo.

All’interno delle capanne si vedono le donne intente ad intrecciare le foglie di pandano, per confezionare cesti e stuoie. Gli uomini invece sono tutti sul reef, lasciato scoperto dalla bassa marea, alla ricerca dei polipi.