Ritorno alle Tuamotu

Settimana 83

 

dal 27/12/98 al 02/01/99

Domenica

Giornata di relax per smaltire la differenza di fuso orario e le fatiche del viaggio.

Lunedì

Facciamo una bella spesa al supermercato, perché alle Tuamotu non si trova niente a parte il pesce che si pesca e le noci di cocco. Dovremmo partire domani, ma c’è un ciclone, che sta morendo, proprio sotto di noi e decidiamo di rimandare la partenza per attendere che muoia veramente.

Questo ciclone ha stazionato parecchio sulle Figi e sulle Tonga, poi ha cominciato a dirigersi verso sud est e ora si trova sulle Isole Australi, che sono a sud di Tahiti e ormai ha perso gran parte della sua forza.

Martedì

Facciamo gasolio, e acqua, poi ci spostiamo nel porto di Papeete per fare gli ultimi giri e partire. Purtroppo per qualche minuto arriviamo tardi all’impianto in cui caricano le bombole del gas, quindi rimandiamo la partenza a domani mattina.

Mercoledì

Alle otto e trenta abbiamo la nostra bombola carica e fatte le ultime telefonate e fax, dato che saremo isolati per le prossime settimane, a mezzogiorno partiamo. C’è poco vento da est nord est e il mare è calmo. Boliniamo qualche ora, ma poi visto che andiamo piano e in direzione sbagliata accendiamo il motore e approfittiamo della mancanza di onda per fare un po’ di strada.
Saremmo diretti ad Apataki, ma visto la scarsità e la direzione del vento, incominciamo a pensare di dirigerci verso Tikehau, che è più vicina e ci risparmia un giorno di navigazione.

Giovedì

La navigazione a motore è noiosa ma se non altro il mare è sempre calmo e se continua così arriviamo domani. Durante il giorno sentiamo per radio i vari festeggiamenti del capodanno nel mondo, e anche noi a mezzanotte ci ritroviamo tutti in pozzetto a brindare con l’aranciata e mangiare una tavoletta di cioccolato. Abbiamo deciso che il “veglione” lo faremo domani a Tikehau.

Venerdì

Allo spuntare del sole Annalisa avvista i primi ciuffi di palme di Tikehau. Arrivati davanti alla passe ci accorgiamo subito che la corrente è in uscita e troppo intensa. La passe sembra un fiume in piena, così, approfittando del fatto che è possibile ancorarsi all’esterno buttiamo l’ancora in un fondale di 15 metri. L’acqua è trasparente e in lontananza si vedono decine di pesci.

Lorenzo non resiste e va a procurare gli ingredienti per il cenone di capodanno posticipato: un paio di belle cernie. Dopo un paio d’ora la corrente nella passe sembra meno forte, così con la solita “tensione da passe” entriamo.

La tensione si scioglie immediatamente appena dentro la laguna e lascia lo spazio all’emozione. Prendiamo un corpo morto in una lagunetta a destra della passe, davanti ad un piccolo villaggio di pescatori.

La pace, la bellezza e la splendida luce di questo posto ci lasciano tutti a bocca aperta. Daniela e Alessandra sono commosse mentre Lorenzo e Annalisa si sentono a casa. Siamo ritornati a Tikehau dopo dieci anni ed è bella come quando l’abbiamo lasciata. Appena ripresi dallo stordimento, dopo un bel bagno, iniziano i preparativi per il cenone del 1° gennaio. Il menù prevede tagliolini fatti in barca alla cernia innaffiati da champagne. Si uniscono alla compagnia due ragazzi francesi che lavorano alle trappole di pesci che ci sono alla passe e nel tempo libero (o viceversa) fanno surf sempre nella passe. Passiamo una piacevole serata anche se, a causa della stanchezza e dello champagne, facciamo fatica ad arrivare a mezzanotte.

Sabato

Ce la prendiamo comoda tutta la mattina, poi nel pomeriggio andiamo in esplorazione a terra. C’è un pittoresco canale che mette in comunicazione la laguna con l’oceano e una lunga spiaggia bianca alta e composta da residui di corallo piuttosto grossi, dato che le onde della laguna dovute all’aliseo sono potenti.

Sulla spiaggia ci sono tre cani spelacchiati che sono abilissimi nella pesca. Sono coordinati, due spingono i pesci verso il terzo che li azzanna e li sbatte sulla sabbia.Sono uno spettacolo e sembra che lo facciano per  divertimento, dato che ai pesci cacciati non riservano neanche uno sguardo. Le palme sono basse e ci beviamo gli immancabili cocchi verdi che contengono un litro di frizzante liquido dissetante.