dal 31/05/98 al 06/06/98
Settimana 53
Domenica
L’appuntamento è per le 6 sul moletto, ci sono anche Peppino, Lucia e Blu. Prendiamo un taxi, in pratica è un camioncino e noi ci sistemiamo nel rimorchio, che ci porta fino a Santa Rosa dove incontriamo Ramon.
Fabio si accorda con lui per farci fare un bel giro a cavallo e sua moglie si offre di organizzarci anche la cena per il ritorno, il tutto per 16 $ a testa! Ramon e Blu, che è un vero cavallerizzo, vanno a prendere i cavalli, mentre noi proseguiamo in taxi fino alla sua proprietà che si trova qualche chilometro più avanti. Salutiamo e ringraziamo Fabio, e mentre aspettiamo Ramon ci godiamo la frizzante aria del mattino e lo spettacolare panorama del mare blu e della verdissima foresta.
Arrivano Ramon e Blu con i cavalli e iniziamo la discesa, lungo un ripido sentiero che porta ad una valle in cui si possono trovare le tartarughe. I cavalli sono abituati a percorrere il sentiero, Ramon ha le sue mucche sul fondo valle e le va a controllare quasi tutti i giorni, e sembrano conoscere ogni pietra ed ogni buca che sono nascosti sotto una fitta coltre d’erba alta più di un metro.
Purtroppo le selle non sono molto comode, invece di essere di cuoio imbottito sono di legno e come si può immaginare il loro effetto sulle nostre cosce e fondo schiena non è dei più piacevoli; ne riparleremo domani! Il cavallo di Annalisa fa le bizze e ogni tanto si blocca e non vuole saperne di avanzare. Ramon taglia uno scudiscio da un ramo e dandolo ad Annalisa le dice di usarlo senza problemi. Nonostante le scudisciate il cavallo fa come gli pare.
Dopo un paio d’ore leghiamo le stanche bestie e a piedi ci incamminiamo nella foresta. Ramon ci apre il passo a colpi di machete. La giungla è molto fitta e quando troviamo le tracce di una grossa tartaruga, Ramon ci annuncia che è un maschio, lasciamo il sentiero e ci avventuriamo nella fitta vegetazione.
Il terreno è fangoso, è pieno di zanzare che ci pungono impietosamente, e come se non bastasse quando Ramon taglia rami che intralciano il cammino, migliaia di piccole terribili formiche rosse ci cadono addosso, e trovandosi intrappolate sulle nostre teste e nel collo ci mordono causandoci un prurito insopportabile.
Ci rianimiamo sapendo di essere vicino al bestione, poiché la sua “scia” nell’erba è fresca. Finalmente in una piccola radura, lo troviamo. E’ enorme, quando ci vede allunga il collo fuori del carapace ed emette un sordo suono gutturale; si vede che è un po’ scocciato della nostra intrusione. Quando ci avviciniamo a pochi passi il bestione si mette in posizione di difesa, ritrae le zampe e rimane con la testa appena fuori, giusto per vedere cosa succede.
Ha degli occhi molto espressivi e continua ad emettere dei sordi brontolii. Ramon lo misura: il carapace è lungo 3 metri largo 1,8 metri ed alto 90 centimetri! Scattiamo qualche foto, poi ce ne andiamo lasciandolo alla sua vita solitaria.
Tornando incontriamo anche una femmina, che è molto più piccola e se ne sta completamente rintanata all’interno del suo carapace. La foresta è piena di guiave (chiamate anche frutti della passione), e ne riempiamo alcune borse, le mangeremo durante la lunga traversata verso le Marchesi.
Ritroviamo i cavalli e ci riavviamo lentamente lungo il sentiero. Purtroppo le selle non si sono ammorbidite, anzi, sembrano ancora più dure e ogni pochi minuti ci tocca cambiare posizione per cercare di rendere meno dura la risalita. Alle quattro, con il sedere pieno di vesciche, arriviamo stravolti a casa di Ramon. Ci facciamo una bella doccia e dopo il lauto pranzo preparato da sua moglie ci sentiamo un po’ meglio. Comunque abbiamo le energie solo sufficienti per prendere un taxi, e tornarcene in barca stanchi ma soddisfatti.
Lunedì
Con immensa tristezza prepariamo la barca per la partenza di domani. Facciamo gli ultimi acquisti e passiamo a salutare gli amici vecchie nuovi. Siamo stati bene qui e la giornata di ieri è stata stupenda così il dispiacere di lasciare questo paradiso è grande.
Inoltre ci attende quasi un mese di oceano e la prospettiva non ci attira per niente. Oggi è anche l’anniversario della nostra partenza da Rimini, per festeggiare ci andiamo a mangiare una bella bistecca.
Ne abbiamo fatta di strada in anno!
Martedì
Con tutta calma ci alziamo facciamo colazione leviamo le ancore e alle 10 commossi usciamo dalla baia.
Gli amici delle altre barche a vela alla fonda ci salutano e ci diamo appuntamento alle isole Marchesi.
Anche Peppino e Lucia si stanno preparando a partire e passando gli diciamo che li aspettiamo a Fatu Hiva. Maracla è uno splendido Swan di 13 metri ed era una barca da regata, così dovrebbero essere più veloci di noi.
Lasciare un bel posto come questo per avventurarsi in oceano è dura e per le prossime settimane saremo in mezzo al mare lontani dal mondo senza vedere altro che onde e cieli azzurri (speriamo!).
Non c’è vento e ci allontaniamo dall’isola a motore, poi nel pomeriggio si rafforza il vento da sud-sud-ovest e andiamo di bolina.
Mercoledì
Cielo sereno, vento da sud sud ovest e boliniamo in pieno conforto.
Di solito in questo tratto c’è poco vento e bisogna usare il motore consumando il prezioso gasolio che può servire in caso di calme all’arrivo alle Marchesi.
Per radio seguiamo le vicende di Ludovico, che sta rientrando in Europa dai Caraibi, ha dei grossi problemi di salute e si trova nel mezzo dell’Atlantico. Speriamo che tutto vada per il meglio.
Giovedì
Cielo sereno venticello da sud sud est. Tutto tranquillo.
Venerdì
Questa notte il vento ci ha abbandonato e ora abbiamo modificato la nostra rotta andando più a sud sperando di trovare gli alisei.
Verso sera arrivano dei neri nuvoloni e con la pioggia anche il vento da sud.
Sabato
Piove tutta la notte e noi continuiamo ad andare verso sud nella speranza di uscire da questa zona di instabilità e di trovare di nuovo il sole. Verso le 9 il cielo si schiarisce ed il vento gira a sud est, che siano gli alisei?
Ancora non ci siamo! Al calare del sole il cielo si copre completamente di nuvole nere inizia a piovere violentemente e il vento inizia a soffiare forte.