dal 03/05/98 al 09/05/98
Settimana 49
Problemi con il motore a Panama City
Domenica, Lunedì, Martedì
Fissiamo la data di partenza per il 6 Maggio, così il giorno prima andiamo all’immenso mercato centrale della frutta e verdura per fare scorte di cose fresche. Grossi mucchi di frutta, esclusivamente di produzione locale, accatastati per terra: manghi, papaie, aranci, pompelmi.
I prezzi sono bassi, con 2$ si compra un sacco da 20Kg di pompelmi, 4$ per un sacco di arance. Ci lasciamo prendere dall’entusiasmo e compriamo più di 100Kg di frutta, più la verdura; chissà dove metteremo tutta questa roba!
Mercoledì
Stracarichi lasciamo Panama City e ci avviamo verso l’isola di Toboga, che è a sole 6 miglia di distanza, dove abbiamo intenzione di finire di sistemare le cose all’interno della barca. Se il tempo migliora domani partiamo per le Galapagos.
A Toboga prendiamo un corpo morto, davanti al paesino di pescatori e al momento di spegnere il motore Annalisa si accorge che qualcosa non va fa un rumore strano. Istintivamente Lorenzo mette una mano sopra gli iniettori e con grande sorpresa scopre che da uno escono dei gas di scarico. Maledizione!
La traversata da Panama alle Galapagos è tutta nelle zone delle calme equatoriali, e quindi prevediamo di fare un grande uso del motore, abbiamo anche acquistato delle taniche per contenere del gasolio aggiuntivo.
Inoltre quest’anno c’è anche il Niño a rompere le scatole.
Normalmente le coste pacifiche del Sud e del Centro America sono percorse dalla corrente di Humbolt, che è una corrente fredda proveniente dalle profondità antartiche, che è ricca di plancton e rende il mare molto pescoso. Ogni 6-7 anni ad iniziare da dicembre si instaura il Niño che è invece una corrente molto calda e povera di plancton che dall’equatore percorre le coste pacifiche verso sud.
Il Niño, oltre a far scappare i branchi di pesci lontano dalle coste, provoca delle mutazioni climatiche nella zona e sembra anche nel resto del mondo. I Latino-Americani addebitano qualsiasi cosa al Niño: a noi è capitato di sentire dire a dei pescatori che quando c’è il Niño il GPS non funziona!
Non possiamo permetterci di fare questo tratto con il motore non in ordine! Decidiamo che domani torneremo a Panama City, e proveremo a smontare gli iniettori, così se ce qualche cosa che non va possiamo sempre chiamare un meccanico. Piove a dirotto, in barca c’è un umidità del 95%.
Il morale è molto basso.
Giovedì
A vela ce ne torniamo a Panama, sotto una pioggia insistente e un vento da sud ovest. Nell’ancoraggio dell’isola di Flaming, situato alla fine del canale entrano le onde e si rolla.
Lorenzo smonta gli iniettori e a parte uno che è un po’ sporco non sembra esserci niente di strano. Ormai sono le tre e domani andremo in un officina specializzata a farli controllare.
Venerdì
L’officina è molto bene attrezzata, ed il tecnico sembra in gamba. Dopo aver dato un occhiata ai nostri tre iniettori ci dice di tornare nel pomeriggio. Per ingannare il tempo andiamo a fare un giro in città e alle 14.30, trepidanti, torniamo all’officina per saper il responso.
La parte inferiore di uno degli iniettori, quello sporco, era rotta ed è stata sostituita, gli iniettori sono stati puliti e controllati e il tecnico ci rassicura che sono in buone condizioni.
Al momento della consegna ci dice: “Vi do anche 3 guarnizioni di rame nuove, sostituite quelle vecchie, che magari si sono rovinate.”
“Quelle vecchie?”
Noi di guarnizioni di rame non ne abbiamo viste. Lui è comunque sicuro che ci devono essere altrimenti non c’è la tenuta e i gas di scarico escono.
Abbiamo trovato il nostro problema, ci mancano le guarnizioni!
Tornando in barca consultiamo il manuale del motore, e abbiamo la conferma che le guarnizioni ci devono essere. Ci viene in mente che probabilmente il meccanico che in Italia ci ha messo le mani, le ha tolte e si è dimenticato di rimettercele.
Arrivati in barca in dieci minuti Lorenzo rimonta gli iniettori con le guarnizioni e la perdita non c’è più. Però rimontando le cannette che portano il gasolio dal filtro agli iniettori, il filetto del bullone che garantisce la tenuta si rompe.
Andiamo a dormire sconsolati.
Sabato
Alle 7 Lorenzo parte per trovare un nuovo bullone, Annalisa lo accompagna sulla spiaggia con il gommone e quando torna trova la sentina piena di nafta. La tanica entro cui avevamo messo a scolare la cannetta ha straripato.
Così Annalisa si passa tutta la mattina a pulire la sentina e tutte le scatole che vi erano dentro.
Intanto Lorenzo, dopo aver girato almeno una decina di posti, trova una persona che si offre di accompagnarlo da un tornitore che gli può mettere a posto il vecchio bullone. Detto e fatto! Alle 13 Lorenzo torna rimonta tutto e non cè più nessuna perdita.
Ora non ci resta che rimettere tutto a posto e partire per le Galapagos.
Riusciamo a partire al tramonto, e con la luna piena e calma di vento passiamo tra le decine di navi ancorate e finalmente siamo fuori.
Il mare è pieno di tronchi, a causa delle violenti piogge dei giorni precedenti, è difficili vederli, e ogni tanto sentiamo dei rumori: sono i rami che sfregano contro lo scafo. Speriamo di non prenderne di grossi!