In cantiere a Mahe

Settimana 177

Dal 15/10/2000 al 21/10/2000

Domenica

Dopodomani dobbiamo andare in cantiere, in città è tutto chiuso per cui oggi relax totale in barca per ricaricare l’energia in vista dei lavori.

Lunedì

Andiamo al mercato per fare un po’ di spesa poi con la barca ci spostiamo davanti al cantiere. Per uscire da sud bisogna seguire le boe stando attenti che nel canale le boe verdi vanno lasciate a sinistra (e non a destra!).  Il cantiere è protetto dal mare da una barriera corallina e per entrare nella baia antistante bisogna passare una piccola passe, segnalata da un solo paletto rosso. Ci si deve arrivare da est così da tenere a distanza il reef che corre parallelo alla costa. Ci ancoriamo pronti per essere alati domattina.

Martedì

L’alaggio è rapido ed alle 9,30 siamo già a secco. L’obiettivo è di sostituire l’asse dell’elica che ormai un anno fa si è storto con una cima nell’elica e quando gira vibra.

Iniziamo a smontare la boccola e in un paio d’ore riusciamo a smontare l’asse. Annalisa intanto gratta lo scafo in qualche punto dove dovremo fare dei ritocchi.

Fa un caldo infernale e fino alle 15 siamo costretti a fermarci per evitare di evaporarci!

Mercoledì

Rimontiamo l’asse del motore (ce lo avevano portato i genitori do Lorenzo in Madagascar!) e l’elica. Facciamo i ritocchi nello scafo , domani torneremo in acqua.

Giovedì

Piove! Dobbiamo dare un po’ di antivegetativa sui ritocchi poi siamo pronti.

Dopo pranzo finalmente ci mettono in acqua. Il gruista non è molto abile e probabilmente fino a pochi giorni fa scaricava sacchi di cemento! Muove la barca a scatti e non si è accorto che in acqua c’è un’altra barca a motore per cui ci tiene la nostra barca a fluttuare nel vuoto fino a che riescono a farci spazio. Quando il Walkabout tocca l’acqua siamo sollevati e velocemente lasciamo questo posto sporco e rumoroso e torniamo ad ancorarci davanti allo Yacht Club!

Venerdì

Andiamo a fare spesa e a vedere se troviamo un nuovo fuoribordo da acquistare. Niente bisogna ordinarlo mesi prima pagandolo in anticipo in dollari!

Torniamo in barca a mettere un po di ordine al casino che si è accumulato nei 3 giorni di cantiere.

Sabato

Oggi a Victoria c’è il festival creolo. Alle 10 sentiamo la musica in strada… andiamo a vedere!

In mezzo al viavai del sabato mattina gruppetti di ragazzi suonano sotto i porticati dei palazzi . Rimaniamo un po delusi, suonano bene, ma ci aspettavamo qualcosa di più tradizionale; magari senza tastiera elettronica ed il traffico delle macchine era meglio.

Nel pomeriggio in barca ci vediamo arrivare un ragazzo che avevamo conosciuto l’altro giorno in cantiere. Ci aveva detto che un suo amico ha un fuoribordo Yamaha da 5 CV da vendere. Eccolo qui con l’amico ed il motore.

E’ proprio come lo volevamo, è in buone condizione e chiedono un prezzo giusto. Gli chiediamo delle garanzie che non sia stato rubato, “non perché non ci fidiamo di te, ma se ci ferma la polizia…”. Il ragazzo fa l’offeso e ci dice che alle Seychelles nessuno ruba. Gli diciamo che quando ci porta i documento lo paghiamo. Si fida e ci lascia il motore!

In ogni caso oggi non riusciamo a cambiare i soldi, quindi ci diamo appuntamento per lunedì prossimo!

Alle 17 c’è l’apertura ufficiale del festival creolo, la gente è tirata a lucido e le strade sono affollate, aspettano che passi la parata, come se fosse un carnevale.

Arriva la parata ed il vero divertimento per noi è vedere gli scambi di battute e di saluti tra le persone mascherate che sfilano e chi è fermo a guardare, si conoscono tutti e si fanno delle grandi risate. Poi la festa si sposta allo stadio dove sul palco si esibiscono i gruppi musicali che hanno sfilato prima per le strade. Ci sono anche i gruppi di danza che si esibiscono in balli scatenati dove i ballerini sono di tutte le età e le stazze per cui ragazzine flessuose condividono il palco con grosse donnone che nonostante la mole si muovono come delle gazzelle. Soddisfatti degli spettacoli andiamo a cercare qualcosa da mangiare, fuori dallo stadio abbiamo visto delle signore con dei banchetti che vendevano cibo creolo. Non abbiamo un’idea di cosa prendere, per cui in attesa in fila attacchiamo bottone con una signora e gli chiediamo cosa ci consiglia. Gentilissima si offre di fare l’ordine per noi così in una scatola di cartone ci troviamo: dei tentacoli di polipo, delle cosce di pollo, delle specie di salsicce, altre cose indefinibili, delle verdure ed una poltiglia arancione (dolce) tutto su un letto di riso bianco. Nonostante non avessimo fiducia, si rivela buonissimo, specialmente il polipo, con un gusto tra il piccante ed il dolciastro.