Arrivo alle Seychelles

Settimana 171

dal 3 al 9 settembre 2000

Domenica

Rotta verso Mahe

E’ ancora notte quando passiamo davanti ad African Bank, l’ultimo isolotto a nord del gruppo delle Amirantes, così la tentazione di fermarci scompare. Senza troppo rimpianto dato il tempo orribile, orziamo il più possibile diretti verso Mahe. Il sole è già alto, o dovrebbe esserlo dato che i pesanti nuvoloni neri lo coprono completamente, quando entriamo nel plateau. Passiamo da 4000 a 50 metri di fondale! Le onde non sono enormi, ma terribilmente scomposte, così anche a causa dell’andatura di bolina stretta dentro la barca è un inferno. E’ come stare in una lavatrice!

Siamo ormai in dirittura di arrivo, ma il morale è a terra e la stanchezza è al limite. I groppi si susseguono, ammainiamo lo yankee 2 e mettiamo la trinchetta con 3 mani alla randa per la notte. Quando non passano i groppi siamo sotto invelati, andiamo piano e anche fuori rotta, ma siamo stanchi e per la notte va bene così.

Lunedì

Atterraggio a Praslin

Soleee! Le onde si sono un po’ calmate, ma non riusciamo ad andare a Mahe,  siamo troppo a nord ovest e non riusciamo a stringere così tanto. Decidiamo di arrivare a Praslin e fare i clandestini, poi  rimandare a domani il bordo di bolina verso il porto principale in cui fare l’ingresso ufficiale.

Anche per raggiungere Praslin dobbiamo fare dei bordi, c’è corrente contraria; siamo stanchi ma l’idea di dormire fermi questa notte ci da energia ed entusiasmo. Scalpitiamo e ci aiutiamo con il motore per accellerare l’arrivo. Alle 13 buttiamo l’ancora nella meravigliosa baia chiamata Anse Lazio.

Siamo arrivati alle Seychelles, è stata dura, ma ora abbiamo in premio un caldo sole, il cielo azzurro e un panorama fantastico: una spiaggia bianca circondata da palme e rocce di granito rossiccio. Il paradiso terrestre!

In barca è un casino totale. La cuccetta di prua è una montagna di salvagenti, carte nautiche, biancheria volate via dell’armadio, il tutto umido e un po ammuffito. Alcuni libri a causa di un’ondata si sono lavati. Il lavello è pieno di piatti sporchi, le cuccette del quadrato sono piene di roba, coperte, pile, cerate, carte nautiche, vestiti… Apriamo tutti gli oblo!

Per prima cosa cerchiamo di sistemare lo stomaco.  Ci facciamo un piatto di pasta al pomodoro con il parmiggiano..poi crolliamo

Martedì

Arrivo a Mahe

La prima notte dopo una traversata si dorme male, si è agitati e ci si sveglia continuamente, al minimo rumore.  Ci svegliamo stanchi, ma dobbiamo andare a Mahe per fare le pratiche di entrata, al momento siamo clandestini.

Sono 25 miglia ma la navigazione è tutt’altro che rilassante. la solita storia, groppi, colpi di vento, mare grosso,  piove;  in pratica esattamente come  la scorsa settimana.

Alle 14 siamo al punto dove il Port Authority ci ha detto di ancoraci, troviamo un posto con il fondale adatto e diamo fondo. Arrivano le autorità con una vedetta: i soliti moduli da compilare, fucili subacquei sequestrati (ce li ridaranno quando partiamo), però sono gentili ed efficienti ed in mezzora ce la caviamo. Poi ci spostiamo dentro il porticciolo dove c’è lo Yacht club e buttiamo l’ancora su un fondale basso ma di roccia piatta.

Il computer non ha gradito la traversata! l’hard disk ha dei settori danneggiati… poi vediamo l’amperometro che segna un consumo inusuale. Sentiamo anche puzza di gomma bruciata, ci mettiamo subito a cercare e individuiamo il colpevole. E’ l’amplificatore della radio che scalda. Lo stacchiamo dall’alimentazione e tutto torna normale. ” 2 cose rotte”, abbiamo voglia di scendere a terra  e berci una birra!

E’ notte quando scendiamo ma la passeggiata nel centro di Victoria ci tira un po su.

Mercoledì

Victoria

Giornata lavorativa: 2000 cose da fare.

Dobbiamo finire le pratiche di ingresso andando dal Port Captain per lasciare il libretto della barca in pegno e per pagare la tassa di ingresso. Poi ufficio immigrazione per dichiarare l’arrivo di due nostri amici che arriveranno domani. Poi ci sono i giri da fare in città, sono settimane che siamo fuori dal mondo, quindi internet cafè per inviare e ricevere le emails, spesa, cambio soldi, etc…

Poi sistemare la barca, pulire, fare acqua, riempire la bombola del gas, altra spesa…

La cittadina di Victoria ci fa una piacevole impressione anche di giorno, la gente non è povera, la città è pulita ed ordinata, il mercato è pittoresco con tanta frutta e pesci. Insomma una bella differenza rispetto al Madagascar!

Stanchi andiamo a letto presto.

Giovedì

Victoria

Andiamo a prendere le bombole del gas piene, poi in città ancora internet.

Fortunatamente il tempo sembra cambiato, l’aria cupa e umida ha lasciato il posto ad un aria pulita ed al cielo azzurro e anche il vento si è calmato. Pedro, un danese che ha vissuto 15 anni in Italia e che ora vive alle Seychelles, ci conferma che la stagione è cambiata. “Agosto è il mese peggiore c’è vento e piove e voi siete stati pazzi a navigare dal Madagascar!”. Ma è più pazzo lui! E’ arrivato qui da 6 mesi con il figlio di 12 anni navigando dalle Mauritius su una barca di 8mt! Passiamo due piacevoli ore a chiacchierare con Pedro e con una coppia di Brasiliani, si parla della situazione alle Seychelles. Ci spiegano che i negozi hanno gli scaffali vuoti a causa di un problema causato dalla valuta locale tenuta artificialmente alta. I negozianti infatti incassano in valuta locale e però sono costretti ad acquistare all’estero in dollari e hanno difficoltà a cambiare. Il cambio lo fa solo lo stato , ma i tempi sono biblici e gli scaffali dei negozi sono vuoti.

Venerdi

Arrivano i nostri amici

L’arrivo dei nostri amici era prevista alle 7.15, ma ieri sera ci è arrivata una mail che annunciava un ora di ritardo. Andiamo all’aeroporto ma in realtà il ritardo è di altre 3 ore. Prendiamo l’autobus per tornare in centro e per ingannare il tempo andiamo a vedere il giardino botanico. Il sole è cocente e passeggiare all’ombra dei maestosi alberi tropicali è piacevole. Vediamo finalmente il coco de mer, l’albero endemico delle Seychelles con i suoi enormi frutti che pendono sotto il grande ombrello di foglie.

Torniamo all’aeroporto, i nostri amici arrivano, ma non la loro valigia. Non sono soli, almeno una decina di coppiette in viaggio di nozze protestano arrabbiati per il mancato arrivo dei bagagli. Non ce niente da fare, domani dovremo tornare a prenderle.

Passiamo il pomeriggio a raccontarci le rispettive novità.

Sabato

Ultime spese

Ultime spese e giri in città. Alle 11 telefoniamo all’aeroporto, le valigie sono arrivate e andiamo a prenderle; sono arrivate le leccornie dall’Italia, prosciutto, parmigiano, salame,…..
Salpiamo per tornare a Praslin, sono 25 miglia di navigazione tutto sommato tranquilla, anche se il tempo non è un granché. Arriviamo nella splendida Anse Lazio al tramonto e lo spettacolo è maestoso. La spiaggia bianca contornata dalle montagne verdi con grossi massi di granito disseminati in giro è senza dubbio uno dei posti più spettacolari in cui siamo mai stati.