Festa in Madagascar

Settimana 163

dal 09/07/00 al 17/07/00

Domenica

Nosy komba

Domenica mattina viene dedicato alla pesca nel villaggio di Stefano. Lorenzo appassionato delle pesca subacquea si unisce al gruppetto di determinati cacciatori. Dopo qualche ora sono di ritorno con un ingente bottino. Carangidi, Whaoo, Snapper di dimensioni enormi. Lorenzo si è molto divertito nonostante in questa zona il corallo è morto è l’acqua è torbida

A pranzo i primi assaggi dell’ottimo pesce, ma la cena è la vera festa. I pesci, dopo averli liberati dalle interiore vengono tagliati lungo la spina e incastrati in mezzo ad un bastone tagliato per il lungo a metà poi vengono disposti in cerchio attorno al fuoco. I bambini esternano l’allegria urlando e correndo come matti pregustando il boccone prelibato della domenica sera. Un francese burlone utilizza un raggio laser prendersi gioco dei bimbi. Quest’ultimi pensando che il puntino luminoso sia uno strano insetto fanno a gara per schiacciare il puntino rosso che invece sembra saltellare dal suolo ai loro corpi. Una bimba quando vede la strana lucciola rossa sulla sua camicetta urla e scappa spaventata. Noi assistiamo allo spettacolo esilarante.

Quando la bassa marea crea un bello spiazzo davanti al villaggio i ragazzi più grandi si mettono a giocare a calcio. A piedi nudi!

Al tramonto tutti i bambini del villaggio sono raccolti attorno al fuoco e la cena viene distribuita. Stefano inverte l’ordine con cui solitamente mangiano nel villaggio: “Prima i più piccoli” e poi i grandi. I bambini si abbuffano su quello che forse è l’unico piatto proteico della settimana.

Lunedi

Cielo grigio e pioviggina, la giornata sembra autunnale. La casa di Stefano è meta di molti “Yotty” (viaggiatori con la barca a vela) tra loro una simpatica coppia francese con cui facciamo subito conoscenza. Lui è molto esperto di motori e ne approfittiamo per carpirgli consigli che ci regala con orgoglio. Stefano ci stà mettendo all’ingrasso per pranzo carne di zebù e cinghiale e calamari in umido la sera.

Martedi

Giornata di piccole incombenze. Lorenzo va ad aiutare Stefano a fare la spesa al mercato ed Annalisa passa la mattina a fare il bucato … a mano ovviamente … “Come mi manca la lavatrice!”.

Mercoledi

Ci facciamo prendere dalla tranquillità della vita del villaggio, dalla accoglienza fraterna di Stefano curisanda nella tradizione e cultura degli abitanti di questo sperduto villaggio del Madagascar.

Giovedi

Oggi si va sulla montagna. Le nostre rattrappite gambe ci mettono 1 ora e mezza a percorrere un sentiero che i ragazzini fanno in mezz’ora tutti i giorni. La fatica però è ben ripagata: la veduta dall’alto sulla baia è fantastica. La nostra esplorazione continua sino a quando da dietro la boscaglia iniziano a comparire le capanne del villaggio e siamo ben contenti di non aver ceduto alla tentazione di tornare indietro. Visitiamo il villaggio e i dintorni. Ci sono piantagioni di canne da zucchero, caffè, pepe, banani. La nostra attenzione poi cade su una canoa in costruzione, le canoe vengono ricavate da un gigantesco tronco scavando l’interno con un primordiale scalpello. “Non se la porteranno mica già a valle in spalle lungo il sentiero?” Ebbene si! complimenti!

Venerdi

Hell Ville Pratiche burocratiche

Di buon ora, sfruttando la brezza mattutina da Ovest andiamo in ‘città’ a fare le pratiche di uscite dal paese. Il visto ci scade domenica e così oggi è l’ultimo giorno lavorativo. Lasciamo il dinghy dove vengono lasciate le canoe, posto non utilizzato dalle chiatte arrugginite e più tranquillo, ma che però ci costringe a camminare sprofondando in una poltiglia nera e appiccicosa. La poco piacevole mattinata continua alla ricerca dei vari funzionari che sono nei rispettivi uffici sparsi per la città. Andiamo alla polizia, poi dal capitano del porto che però ci rimanda nuovamente alla polizia perchè mancava un timbro e così via su e giù per la città con gambe e piedi doloranti per la scarpinata di ieri. Perdiamo tutta la mattinata e parte del pomeriggio con il poco tempo a disposizione a causa degli orari ristretti degli uffici pubblici.

Alle 17 abbiamo appuntamento con Jurgen e Hingrid sul Walkabout, la nostra barca a vela, per darci informazioni sulle Seychelles.

Sabato

Cambusa prima della partenza

Ci affrettiamo per fare fotocopie delle carte nautiche delle Seychelles che Josi ci ha prestato. “Accidenti!” In città non c’è corrente. Aspettiamo gironzolando per il mercato comprando le ultime cose e come vediamo la luce accesa in un negozio ci affrettiamo nella “papeterie”. “Fotocopie fatte!”. Ora timbro di uscita sul passaporto di Lorenzo e soprattutto ritiro di quello di Annalisa che ieri era stato trattenuto. Alla stazione di polizia il funzionario non c’è e siamo costretti a scendere nuovamente al porto per cercarlo e riavere il passaporto. Un’ultima commissione. Vogliamo acquistare carne da seccare nella speranza che ricordi almeno vagamente i prosciutto. Sfiniti per l’andirivieni su e giù per le stradine carichi di sporte torniamo al nostro gommoncino.

Nel pomeriggio ci spostiamo a vela nuovamente a Nosy Komba. Ceniamo da Stefano. Dove chiacchieriamo con una coppia francese. Lui, ex architetto sta cercando di costruire qua un catamarano tra mille difficoltà e la moglie che vive in Francia ogni tanto lo raggiunge in Madagascar.