Ruggine nella sentina della barca

Settimana 162

dal 1 luglio – 8 luglio

Domenica

Hell-Ville, Madagascar

La confusione di Hell-Ville ci ha fatto diventare misantropi. Abbiamo bisogno di un posto tranquillo lontano da tutta questa moltitudine di variopinta umanità. C’è poco vento, navighiamo per 10 miglia a motore. Buttiamo l’ancora davanti ad un piccolo villaggio di una ventina di anime. E’ una baietta molto protetta di una isoletta che è a sua volta all’interno di un piccolo golfo. Il posto protetto e tranquillo ci consentirà di fare i lavori di manutenzione che avevamo programmato. La barca a vela Sansibar dei nostri amici Anita e Michel è con noi

Lunedi

Tranquillo villaggio in Madagascar

Lo scenario attorno a noi cambia decisamente con la bassa marea. Il punto dove abbiamo gettato l’ancora è perfetta. La spiaggia davanti al villaggio, quasi inesistente con l’alta marea, ora si estende per diversi metri. Sul lato a Sud-Ovest una secca lascia scoperta una roccia con ostriche tanto apprezzate dai nostri amici tedeschi, ancorati vicino a noi.

Facciamo un giretto di esplorazione sulla lunga e bianca spiaggia che si estende dietro il villaggio. Incontriamo un pescatore che ci offre un calamaro. “E’ perfetto per un sughetto!”. Ricambiamo con 2 bottiglie di vetro che rendono molto felice il ragazzo per un baratto tra qualcosa che si può prendere in acqua contro qualcosa che nei villaggi in Madagascar è difficilmente reperibile e prezioso per conservare l’acqua.

Cena con i nostri vicini di barca Sansibar: tagliolini con calamaro.

Martedi

Ruggine in sentina brutta bestia

Nonostante le condizioni non ideali perchè ci sono 25 nodi nel canale di Mozambico i nostri amici su Sansibar partono per Mayotte. Noi, invece, ci dedichiamo ai lavori in barca. Liberiamo e carteggiamo la sentina. Nelle barche di acciaio il posto dove si crea ruggine è la sentina, e la nostra non è da meno. Un pò di ristagno di acqua, e la difficoltà di sabbiarla e verniciarla nel migliore dei modi e si crea ruggine. Non va trascurata perché la lamiera si può assottigliare sino a creare rischiose falle.

Mercoledi

Finiamo di carteggiare la sentina e verniciamo i gavoni

E’ sera. Siamo stanchi e stufi. La lista delle cose rotte da riparare è lunga. Il salpa ancora elettrico è bruciato, l’invertitore fa un pessimo rumore. La pompa dell’acqua del motore gira male. L’asse non è montato correttamente c’è solo una bronzina mentre dovrebbero essere 2. La lista Da-fare è lunga

“Andiamo a Mayotte? Li dovrebbe essere più semplice riuscire a fare manutenzione alla barca”. Ci hanno detto che a Mayotte c’è una base navale francese e ci hanno detto che sono disponibili ad aiutare le barche a vela di passaggio. Sappiamo anche che c’è un muro che viene utilizzato per mettere in secca le barca a vela sfruttando la marea. In alternativa c’è anche una gru per alare la barca a vela. I pezzi di ricambio sono già stati ordinati, ma sono in Italia. La mamma di Annalisa è sempre disponibile a fare da corriere, ma Mayotte è difficile da raggiungere. Discutiamo tutta la sera sul dafarsi.

Giovedi

La pesca dell’aragosta

Cielo sereno, poco vento solo una leggera brezza arriverà solo nel pomeriggio come sempre. Dopo aver dato altre due mani di vernice in sentina scendiamo al villaggio. Ci accoglie un ragazzo sorridente che ci chiede se vogliamo una aragosta. “Certo!” rispondiamo in coro con gli occhi luccicanti. Ci comunica il prezzo al kg, chissà poi come si fa a stabilire il peso? Come sempre tentiamo il baratto e gli mostriamo una maglietta. Il ragazzo con un sorriso raggiante accetta lo scambio e estrae dal fondo della sua canoa una grossa aragosta. Affare fatto! Poi in modo quasi professionale ci da il suo biglietto da visita: un pezzetto di carta a quadretti con il suo nome, l’indirizzo e la qualifica “Plonger”, Subacqueo. E’ un grosso vanto per lui cacciare con il fucile e guadagnare qualche soldo vendendo le aragoste ai pochi ristoranti di Nosy Be. Ci racconta la sua giornata tipica accompagnandoci in una passeggiata sopra una collina da cui si domina la baia e si gode una vista spettacolare.

La sera ci gustiamo l’aragosta al BBQ. “BUONISSIMA!”

Venerdi

Vivere in barca vuol dire soprattutto trovare un posto per ogni cosa e … mettercele!!!. Noi abbiamo moltissime cose e con una velocità incredibile riescono ad uscire dagli armadi. Vestiti sparsi sulle cuccette, più di una carta nautica aperta sul tavolo da carteggio, libri ovunque, il piccolo piano della cucina pieno di barattoli. Ci si deve armare di pazienza e buona volontà e riporre ogni casa al suo posto incastrando ogni cosa dentro qualche stipetto. I compiti di questa noiosa attività sono equamente divisi: Lorenzo tira fuori ogni cosa che gli passa per la mente buttandola qua e la e Annalisa deve rimetterla a posto!

Il pomeriggio lo passiamo in modo più divertente. Si va in cerca di aragoste. Forse l’orario non è il migliore o bisogna conoscere i posti e la ricerca delle antenne che sbucano dalle tane non è fortunata. Per la cena dobbiamo ripiegare per 2 bei pesci che si rivelano un pasto con nulla da invidiare a quello a base di aragosta della sera passata.

Sabato

Aspettiamo l’arrivo del vento per iniziare la navigazione. Alle 11 come la bandiera si mette a sventolare leviamo l’ancora, issiamo la randa e puntiamo la prua verso Nosy komba da Stefano. Veleggiamo dolcemente con il vento al traverso e prima del tramonto siamo davanti al villaggio. Scendiamo a terra per i saluti, ma il simpatico romano ci invita a rimanere per cena, per la piacevole e interessante compagnia non possiamo rifiutare.