Hell-Ville Madagascar

Settimana 161

dal 25 giugno – 1 luglio

Domenica

Hell-Ville, Madagascar

Navighiamo 22 miglia sino a Hell-Ville. Il cielo è sereno, il mare un lago e la leggera brezza da ovest soffia dolcemente sulle vele spingendo la barca;”fosse sempre così”. Alle 5 del pomeriggio siamo in porto. Ci gratifichiamo con una birretta seduti nel pozzetto della barca.

Lunedi

Oggi è festa, è la ricorrenza dell’indipendenza nazionale. Scendiamo a terra. Come ci approcciamo al moletto dei ragazzotti spavaldi ci urlano “10.000”. Poi passano a “5.000” è il prezzo del guardianaggio del dinghy salito di 10 volte rispetto al prezzo abituale. Il guardiano non fa molto di più oltre ad aspettare il ritorno del proprietario per incassare quanto pattuito, ben poco per evitare che quello che per noi è un bene preziosissimo e molto delicato non si danneggi. Un chiodo o un sasso un po’ affilato e puff il buco è fatto e non c’è più collegamento tra la nostra barca e la terra ferma. Il fuoribordo l’abbiamo lasciato a bordo della barca assicurato con una catena e lucchetto. L’atteggiamento è minaccioso, e quando decidiamo di rifiutare la loro “protezione”, uno di loro sale sul primo gommoncino che trova e parte a piena velocità facendo sbattere tutti gli altri gommoni contro il pontile con l’evidente intento di provocare qualche danno. “Da ora in poi non gli daremo più un soldo per principio!”

Man mano che ci avviciniamo al mercato si sente sempre di più l’atmosfera di festa. La piazza del mercato è gremita di gente. I ragazzi indossano la divisa scolastica, gli uomini hanno il capo coperto con il tipico copricapo musulmano, molte donne sfoggiano gioielli insomma tutti agghindati a festa. Sfilano lungo la strada mostrando abiti e divise, un vero spettacolo.

Nel pomeriggio Lorenzo va all’aeroporto ad accogliere i suoi genitori. Annalisa fa da tassista così da non lasciare il dinghy incustodito.

La sera cerimonia di apertura dei bagagli. Prosciutto, salame, cioccolatini, pezzi di ricambi per il motore, magliette e costumi persino un taglia capelli.

Martedi

Nosi Komba

Lorenzo accompagna i genitori a visitare il paese con il suo curioso mercato. Poi nel pomeriggio ci spostiamo a Nosy komba.

Mercoledi

Nosy Sakatia

Mostriamo il villaggio a Renata ed Enzo: la scuola, la maternità e la travolgente allegria dei ragazzini che scorrazzano per i vialetti.

Nel pomeriggio ci spostiamo a Nosy Sakatia. Sono solo 15ml, ma il vento è debole e contrario così alterniamo motore a un po di bolina. Arriviamo al tramonto. Il paesaggio è molto bello, ci sono aree rocciose alternate da spiagge. Alberghi e resort sfruttano questa bellezza per i turisti.

Giovedi

Lorenzo e i genitori vanno a fare un giro in gommone. Vogliono raggiungere una coppia di milanesi conosciuti all’aeroporto che hanno la casa da queste parti. Tornano all’ora di pranzo a remi e affranti. Nel tentativo di raggiungere la spiaggia hanno urtato una testa di corallo con il piede del fuoribordo rompendo il perno dell’elica.

Siamo circondati da tartarughe, compaiono a pelo d’acqua con i loro carapace, poi alzano la testa come se fosse un periscopio soffiano e scompaiono di nuovo. Che spettacolo della natura!

Venerdi

Hell-Ville

Facciamo un giretto sulla spiaggia di fronte al nostro ancoraggio per sgranchire le gambe e per bruciare l’immondizia. Nel pomeriggio facciamo una piacevolissima veleggiata fino a Hell Ville. Ci sono le condizioni perfette per la nostra barca a vela: cielo sereno, mare calmo, vento al traverso

Sabato

Annalisa accompagna Lorenzo e i suoi genitori al molo con il dinghy e poi torna in barca così da non lasciare la barca e il gommone incustodito. E’ giornata di partenza per Enzo e Renata e non volendo tornare senza souvenir del Madagascar si dedicano allo shopping. Mascherine in legno, pepe, rum questi sono i prodotti estremamente economici che vale la pena acquistare. Il rum costa circa 1$ al litro e il pepe 1/2$ al kilo. Anche manufatti in legno sono molto belli e poco costosi.

Lo shopping comprende anche un sacchetto di gamberoni freschissimi che finiscono in padella in un buon sughetto

Alle 3 del pomeriggio è l’ora dei saluti. Al molo c’è una confusione incredibile. E’ arrivata una grossa nave che è ora ancorata fuori dal porto. Tramite dei rimorchiatori che trainano enormi chiatte vengono sbarcati i container arrivati con la nave. I soliti ragazzini nel tentativo di spillarci qualche soldo ci assalgono offrendoci i loro servigi superflui. “Dinghy watcher?””Taxi?” chiedono. Vorrebbero portare i bagagli. La confusione è totale, Lorenzo e i genitori a malapena riescono a sbarcare dal gommone e farsi largo tra la folla. Stringendo diffidenti le valigie riescono a fatica a raggiungere il taxi che avevamo prenotato. Annalisa torna in barca.

Sera. Invito a cena su Sansibar. Ci preparano un delizioso filetto di pesce al pepe verde del Madagascar.