Settimana 181
Dal 12/11/2000 al 19/11/2000
Domenica
Appena svegli, si fa per dire, dato che non abbiamo chiuso occhio per il rollio, ci spostiamo a La Digue. Il cielo è grigio e minaccioso. A La Digue il capitano del porto ci nega l’ancoraggio all’interno del porticciolo forse perchè se fa entrare noi deve fare entrare anche il grosso catamarano che è ancorato fuori. Dopo una passeggiata tra le vie del paese leviamo l’ancora e ce ne torniamo a Mahe
Taversata fastidiosa con groppi che cambiano la direzione e l’intensità del vento. Arriviamo in porto a Mahe con le ultime luci del giorno. “Ehi c’è Buble Hull” La barca a vela che ospita i due simpatici ragazzi francesi conosciuti in Madagascar. Quando ci vengono a salutare li invitiamo a dividere il job fish e il tonnetto pescato nel pomeriggio durante la traversata. Ci aggiorniamo sulle vicende delle barche di comune conoscenza. Una brutta notizia arriva su Arran, il catamarano con bandiera del Sudafrica. Un corto circuito lo ha mandato a fuoco. I danni sono stati ingenti, boma fuso, pozzetto distrutto, vele e interni trasformati in cenere. “Terribile!”. L’incredibile e volenteroso Bryan, l’armatore del catamarano in 3 settimana l’ha reso di nuovo navigabile. La causa sembra sia stata l’alimentazione del frigorifero, cavi troppo sottili o assenza di fusibile. Passiamo mentalmente tutti i cavi della nostra barca a vela e confrontandoci per aver sovradimensionato e i cavi e aver messo molti fusibili. La bella notizia sul villaggio galleggiante delle barche a vela arriva sulla barca a vela Sara. Gli armatori aspettano un nuovo membro dell’equipaggio, la coppia aspetta un bimbo.
Lunedi
Ci frullano in testa gli interrogativi sui nostri programmi futuri. Partire per l’Italia, mettere su un cargo la barca a vela oppure andare velocemente con la barca in Mar Rosso. Oggi speriamo di sbrogliare la matassa delle nostre idee.
A fine giornata però non abbiamo la soluzione. Abbiamo trovato un posto per un eventuale rimessaggio, ma non sappiamo il costo. Il colonnello della guardia costiera ci chiede di portargli una domanda scritta formale, senza sbilanciarsi sulla sua eventuale approvazione. La sera un gommone militare con 4 militari a bordo si avvicina alla nostra barca “Alle 9 domani mattina alla base!” Queste poche parole e se ne vanno.
Martedi
Alle 7 siamo svegli, indossiamo i nostri vestiti migliori … difficili da trovare. Lorenzo si sbarba e con anticipo siamo al pontile della capitaneria. Ci accoglie un militare che ci consegna alla segretaria del colonnello. Poi aspettiamo impalati davanti alla segretaria. Poi la segretaria riceve una telefonata e ci dice che dobbiamo tornare all’una. Poi andiamo alla dogana dove ci rimandano da un tizio all’altro fino a dirci che se lasciamo la barca dobbiamo pagare la tassa di importazione del 15% del valore. Poi passiamo dal tipo che potrebbe terci la barca in terra non vuole poco 10$ al giorno più la gru. Siamo demoralizzati, spaventati dalla burocrazia e preoccupati per le spese da affrontare. Scartiamo l’idea di lasciare la barca alle Seychelles. partiremo per il Mar Rosso!
E’ ormai sera quando raggiungiamo matteo in barca.
Mercoledi
Giornata in relax in giro per l’isola.
Giovedi
Spesa, riempire le taniche col gasolio, taniche con l’acqua, bucato, ritiro dei panni dalla lavanderia, in capitaneria per pagare ,dogana per la pratica di uscita. Oggi sole, cielo terso una bella giornata. I locali stanno aspettando la stagione delle piogge e il conseguente arrivo dell’acqua che al momento sta scarseggiando.
Alla sera ci andiamo a rilassare davanti ad una pizza in un locale con stile italiano. La giornata è stata intensa per i preparativi per la partenza.
Venerdi
Salutiamo Matteo che rimarrà ancora un giorno a terra in hotel
Ultime pratiche da sbrigare negli uffici prima della traversata in braca. Dobbiamo ritirare i passaporti timbrati all’ufficio immigrazione,dobbiamo consegnare una lettera a capitano del porto, spendere gli ultimi soldi locali al supermercato e infine torniamo sulla nostra barca a vela e chiamiamo alla radio Vhf la dogana comunicando che siamo pronti a partire. Dopo poco arriva la dogana che ci riconsegna i fucili subacquei che avevamo dovuto consegnare quando siamo arrivati.
Si parte. Siamo dirette a Praslin. Navigazione stupenda, sole, mare calmo, vendo 15 nodi da Ovest. “Forse dovremmo approfittarne e continuare a navigare” propone Lorenzo. Il bisogno di una bella dormita e la necessità di sgonfiare e stivare bene all’interno il gommone ci fa decidere di buttare ancora una volta l’ancora nelle acque turchesi delle Seychelles.
Sabato
Passiamo la mattinata a preparare la nostra barca a vela per la traversata verso il Mar Rosso. Laviamo e ingrassiamo con la vasellina il gommone prima di sgonfiarlo e metterlo all’interno della barca. Controlliamo l’elica del motore immergendoci in apnea. Il motore e il timone a vento vengono ispezionati attentamente. Piccole riparazioni sono necessarie anche alla randa e alla capottina.
Nel pomeriggio andiamo a salutare Paolo che fa charter qui alle Seychelles. Diciamo addio anche ai nostri amici di bubble Hull. La coppia di francesi starà ancora un pò qui poi andrà nel senso opposto al nostro giro del mondo verso le Chagos e poi in Thailandia. La nostalgia è tantissima per quei posti di cui abbiamo un ricordo bellissimo. E per giunta domani lasceremo le Seychelles.